Frattura sulle Terme. La minoranza si divide. I distinguo di Fanucci

L’esponente di Italia Viva non vota la risoluzione e oggi si candida a sindaco. Rucco (Pd): "Di fronte all’asta dei beni della città serve un atteggiamento serio".

Frattura sulle Terme. La minoranza si divide. I distinguo di Fanucci

Frattura sulle Terme. La minoranza si divide. I distinguo di Fanucci

La minoranza in consiglio comunale, dopo cinque anni di azione congiunta, si divide sulle Terme. La risoluzione che invita a rispettare la correttezza delle procedure previste dalla normativa per il bando di vendita dei beni strategici, un invito implicito rivolto soprattutto ai soggetti coinvolti nel dibattito cittadino, presentata da Pd, Azione, Movimento Cinque Stelle e Bagnaioli, durante il consiglio comunale di giovedì sera è stata votata anche dalla maggioranza. Ma Edoardo Fanucci ed Gianna Rastelli hanno presentato una serie di modifiche al documento, sollecitando la necessità di intervento di una cordata pubblica e la necessità di ribadire che Regione e Comune eserciteranno il diritto di prelazione per l’acquisto di Tettuccio, Excelsior e Torretta, votando da soli questa versione del documento. Una presa di posizione piuttosto netta. Fanucci, questa mattina, alle 10.30 alle Panteraie, annuncerà la sua candidatura a sindaco, sostenuto da Ettore Severi e Andrea Bonvicini.

Ennio Rucco, consigliere comunale del Partito Democratico, spiega la posizione del suo partito sulla necessità di rispettare la legge e la procedura concorsuale che coinvolge le Terme. "Penso che la città – spiega l’esponente del partito di opposizione – almeno di fronte all’asta di tutti i suoi beni, debba stare su un piano di serietà. E a leggere alcuni interventi mi sembra che non ci siamo". Secondo Rucco "questa fase del concordato dovrebbe essere consolidata la posizione del Comune, sia con il socio Regione per provare a mettere in piedi una cordata mista, ma anche soprattutto come agente di governo degli interessi del territorio, che cerca di fare sistema, gestisce gli strumenti urbanistico e minerario e, soprattutto , prova a dare il via a una nuova epoca di investimenti in città con il progetto Torretta. Dato che quello è il bene per il quale ha presentato una offerta".

Fanucci definisce inopportuna la scelta degli altri consiglieri, di maggioranza e opposizione, di non votare gli emendamenti presentati da lui e Rastelli. "Le nostre modifiche – sottolinea – vogliono andare a fare chiarezza e a rendere trasparente l’impegno dei soci pubblici dell’azienda, Comune e Regione, nella procedura a evidenza pubblica. Riteniamo che ci siano beni strategici dell’azienda da rendere indisponibili all’eventuale acquisto di un privato esercitando il diritto di prelazione previsto dalla legge. In questo caso, Comune e Regione devono avvalersi di questa facoltà per Tettuccio, Regina, Excelsior, e Torretta. È necessario coinvolgere anche la Croce Rossa, la Fondazione della Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, e Cassa Depositi e Prestiti nella cordata pubblica che potrebbe intervenire acquistando i beni in vendita e, magari, anche il parco delle Panteraie. E se nemmeno i due soci dovessero riuscire, non dimentichiamo che il diritto di prelazione, alla fine, può essere esercitato dal ministero dei beni culturali e dalla Soprintendenza".

Daniele Bernardini