"Floricoltura, il momento è drammatico"

Appello del sindaco Giurlani: "Se non arrivano aiuti dal Governo c’è il rischio che non vengano reimpiantate le nuove coltivazioni"

Nel nostro paese sono all’incirca centomila gli addetti del settore florovivaistico

Nel nostro paese sono all’incirca centomila gli addetti del settore florovivaistico

Pescia, 2 luglio 2020 - Il sindaco Oreste Giurlani chiede aiuti concreti dal governo per il settore florovivaistico: "C’è il rischio che non vengano reimpiantate le nuove coltivazioni", dice lanciano l’appello alle isitituzioni.

"Se non si mettono le aziende florovivaistiche nella condizione di avere i soldi almeno per reimpiantare le varie coltivazioni, si rischia la desertificazione del comparto. Con queste parole il sindaco di Pescia Oreste Giurlani, in veste anche di presidente dell’associazione florovivaistica interprovinciale, invita il governo e il ministro Bellanova a procedere con una certa velocità a buttare sul piatto del comparto i circa 400milioni di euro di finanziamenti promessi qualche settimana fa. "La situazione è drammatica e qualche giorno fa c’è stata l’audizione dell’amministratore unico del Mefit Antonio Grassotti al Senato che ha sottolineato tutte le problematiche del florovivaismo in Italia, settore importante che ha circa 100mila occupati e incide in molti sistemi economici locali, come il nostro- continua Giurlani-. Qui insistono oltre 450 aziende di vario tipo e hanno già perso oltre il 70% dello storico dei fatturati annui, anche perché il massimo del lavoro è concentrato da febbraio a maggio, proprio i mesi colpiti dal lockdown".

Come evidenziano i numeri, dal 2010 non viene fatto a livello nazionale alcun piano promozionale e i produttori e tutta la filiera hanno avanzato una serie di richieste : la velocità nell’erogazione dei contributi e aiuti, che devono avere soprattutto la forma della liquidità a fondo perduto, tre mesi di contributi figurativi, la cassa integrazione in deroga, la creazione di un ufficio nazionale per il florovivaismo, il riavviamento dei mercati e il ristoro per i danni che hanno patito in questa emergenza sanitaria, la revisione dei loro codici ateco e l’accesso facilitato ai prestiti. "Il Mefit e le aziende devono essere sostenute per il loro ruolo insostituibile nel comparto e nella nostra economia locale – conclude Giurlani – . Mi aspetto atti concreti, come sono giunti dalla regione Toscana e in particolare dall’assessore Marco Remaschi che ha stanziato due milioni e mezzo di euro e fissato i criteri per l’accesso ai finanziamenti, presso Artea Toscana. Ora, come mi fu annunciato dal ministro Bellanova in un conferenza a distanza, abbiamo bisogno anche dei contributi statali e non possiamo più aspettare". S.M.