REDAZIONE MONTECATINI

Federica Pinochi si è dimessa "Questione di coerenza politica"

Ha svolto il ruolo di assessore al turismo per 174 giorni: fu nominata l’8 ottobre scorso. Mistero sulla successione

La montecatinese Federica Pinochi

Centosettantaquattro giorni da assessore al turismo. Federica Pinochi ieri mattina ha rassegnato le dimissioni dall’incarico ricevuto dal sindaco Luca Baroncini l’8 ottobre 2020. Un passo già ampiamente annunciato e conseguenza inevitabile dell’uscita dalla maggioranza dei due consiglieri del gruppo Bagnaioli (Nicola Guelfi e Andrea Gabbani), già da tempo su posizioni critiche verso l’amministrazione di centrodestra. Il riavvicinamento avvenuto all’inizio del passato autunno aveva appunto portato all’ingresso in giunta di Pinochi, espressione di questo raggruppamento politico che reclamava a gran voce – come anche gli albergatori – la creazione di un assessorato tutto dedicato al turismo.

"Prendo atto della situazione – dichiara Federica Pinochi – nata dalla decisione dei consiglieri Guelfi e Gabbani di lasciare la maggioranza. Ero entrata in giunta perché indicata da questo gruppo politico ed esco dal momento che tale sostegno viene meno. E’ una questione di coerenza a cui tengo molto. Essendo stata nominata in base a una indicazione politica, non potevo restare come tecnico".

Altro Pinochi non aggiunge, anche per non attizzare polemiche già divampate in città su vicende politiche che rischiano di pesare fortemente sulla capacità di rilancio del turismo montecatinese, caduto al livello più basso della sua lunga storia. Pinochi probabilmente stilerà un resoconto di quanto di positivo ha fatto in questi quasi sei mesi di esperienza amministrativa, soprattutto come coordinatrice dell’Ambito turistico della Valdinievole (Montecatini è capofila del progetto che coinvolge tutto il territorio). Una sorta di utile promemoria per chi prenderà le redini dell’assessorato.

E’ questo peraltro il punto dolente da chiarire: se dovesse essere il sindaco a riprendersi la delega al turismo o se fosse data a un soggetto senza specifiche competenze, si tornerebbe indietro nel tempo di almeno un anno, a quando da ogni parte si reclamava un assessore al ramo in grado di incidere. Con l’aggravante che i tempi per programmare una qualche seria rivincita post-Covid sono ormai quasi scaduti.

Marco A. Innocenti