Excelsior, futuro incerto. "Chiusura inaccettabile"

Andrea Bonvicini: "E sulle Terme Leopoldine non c’è nessuna certezza" Intanto Mencarelli propone: "Usiamo i fondi del Mes per poter ripartire"

Turisti allo stabilimento Excelsior (Foto Goiorani)

Turisti allo stabilimento Excelsior (Foto Goiorani)

Montecatini Terme, 8 luglio 2020 - Il futuro delle Terme continua a far discutere in città, con progetti e punti di vista diversi. Quale sarà il destino della società? L’albergatore Moreno Mencarelli, ex assessore ed ex consigliere comunale, è scettico davanti al piano Cardini. "Personalmente – afferma – credo che un modo di uscire da questa situazione di impasse sia incanalare l’azienda verso una funzione sanitaria e richiedere tramite il Mes i fondi per ripartire. Presumo che sia uno dei pochi canali per attingere soldi veri, accompagnati da un piano di gestione lungimirante. Le acque termali sono salute, riprendiamo in un’ottica moderna la strada che ha portato a essere famosa Montecatini. Il nostro prodotto è l’acqua termale". Il commerciante Andrea Bonvicini, titolare della nota boutique di corso Matteotti, da parte sua, definisce "inaccettabile la chiusura dello stabilimento Excelsior, che può essere dotato di un locale caldaie autonomo, e lo spostamento alle Redi dei trattamenti operati. Basta con le consulenze da centinaia di migliaia di euro. Gli esperti del sindaco hanno dichiarato che le Terme non sono in grado di fare manutenzione per questioni di vile denaro e quindi si deve ricorrere alla fondazione di partecipazione. Noi aggiungiamo che sono in grado di pagare fior di consulenze inutili con quei denari". Bonvicini sottolinea come "ancor più inaccettabile sia la mancanza di certezze su futuro delle Leopoldine. Dove il sindaco preferisce la privatizzazione, fallita ripetutamente, anno dopo anno, mentre era sindaco Giuseppe Bellandi. Farebbe prima a dire che non vuole rilanciare la città, mettersi in gioco e investire. Resta insoluto anche un nodo importante come La Salute. Tutto ciò che era il progetto del villaggio termale di Massimiliano Fuksas viene rimandato dal sindaco a tempo indeterminato e al suo posto veniamo inondati da fiumi di parole che descrivono il lavoro di un anno. Risultati concreti: zero. Un anno dove il sindaco, in camicia elettorale, dichiarava di volersi recare ogni giorno a Firenze. Oggi dichiara di averlo fatto una volta al mese e, talvolta, in videoconferenza". Il commerciante trova inopportuno "andare a rovistare nel bilancio della Regione per individuare altrui risorse da spostare dal possibile acquisto dei locali dell’ex ospedale pediatrico Meyer e dirottarli sul Tettuccio. Nel bilancio del Comune, diciamo no a nuove assunzioni per 300mila euro, chiediamo la revisione del piano triennale delle opere pubbliche e la diminuzione di circa sette milioni di lavori previsti per strade e marciapiedi. Lo scopo è quello di liberare risorse per potersi approcciare al sistema bancario e richiedere un mutuo milionario da utilizzare in ambito termale e, eventualmente, finanziare la società, acquistando beni immobili. Il Comune deve sommare tali risorse dirette dal bilancio ai crediti di circa due milioni di euro di tasse comunali non pagate dalle Terme. Siamo pronti a manifestare accanto al Comune, ma tutti con lo stesso obiettivo, senza nascondersi con atteggiamenti poco chiari e ambigui". Da.B.