
La Cooperativa muratori sterratori e affini (Cmsa), una delle aziende più rilevanti in Valdinievole e in provincia di Pistoia, ha da poco terminato una serie di interventi all’ex imbottigliamento delle Terme in viale Bicchierai. L’edificio è diventato una proprietà del gruppo a scomputo di crediti arretrati per la realizzazione della piscina ex Leopoldine, avvenuta solo in parte. Il cantiere del progetto Fuksas è infatti fermo da oltre dieci anni.
Che cosa punta a realizzare Cmsa all’ex imbottigliamento? I vertici della cooperativa ieri sono stati impegnati in una riunione durata diverse ore e per il momento non risponde alla domanda. Se la piscina di Fuksas fosse stata realizzata alle Leopoldine, quell’immobile sarebbe stato senza dubbio il parcheggio perfetto in funzione della struttura ludico-termale. L’ultimo bando per la vendita dei beni immobili non strategici delle Terme, a quanto sembra, non avrebbe ricevuto offerte di acquisto per le Leopoldine. L’amministratore Alessandro Michelotti farà il punto della situazione con i soci Comune e Regione nell’ennesima assemblea in programma domani.
I lavori realizzati dalla Cmsa all’ex imbottigliamento quindi potrebbero significare soltanto un intervento di messa in sicurezza in attesa di tempi migliori o la volontà di destinare l’edificio ad altri scopi.
Cmsa, nonostante i problemi causati dai gravi ritardi di pagamento delle Terme, continua a essere una delle aziende italiane di punta nel settore edilizio. Di recente a Bologna è stato inaugurato il People Mover realizzato da Cmsa. Le navette del sistema di trasporto collegano in soli sette minuti l’aeroporto Marconi con la stazione ferroviaria, lungo un tragitto di cinque chilometri. A metà tracciato, sorge la stazione intermedia di Lazzaretto, con la centrale operativa dove sono collocate l’area manutenzione, le rimesse e le cabine elettriche di trasformazione per alimentare le navette. "La caratteristica saliente della tecnologia del People Mover – spiega Cmsa in una nota pubblicata sul sito aziendale – è quella di adattare in tempo reale la frequenza delle corse alle domande del momento. Questa elasticità, oltre ad avere importanti benefici per la clientela, consente anche di ottimizzare i costi di gestione dell’infrastruttura". Per consentire l’attraversamento della tangenziale dell’autostrada, è stato realizzato un ponte di circa 90 metri di luce libera, caratterizzato da due grandi portali. Il nuovo sistema di collegamento rientra nella visione strategica di sviluppo dell’aeroporto Marconi di Bologna, sempre più usato – prima del Covid – anche dai viaggiatori toscani.
Daniele Bernardini