Estorsione e bische clandestine. Gli arrestati davanti al giudice

Domani gli interrogatori di garanzia dopo l’indagine della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza

Veronica Brustenghi, dirige la Squadra Mobile della questura di Pistoia

Veronica Brustenghi, dirige la Squadra Mobile della questura di Pistoia

Pistoia, 18 aprile 2024 – Sono previsti per la giornata di domani in tribunale, a Pistoia, gli interrogatori di garanzia delle nove persone sottoposte a misura cautelare in carcere nella lunga e complessa indagine della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza poi ribattezzata ’Endgame’ e presentata nella conferenza stampa che si è svolta in questura martedì pomeriggio.

Le persone indagate (chi proviene dalle città più lontane probabilmente sarà interrogato per deroga), compariranno davanti al giudice per indagini preliminari Patrizia Martucci, che ha spiccato l’ordinanza cautelare su richiesta della Procura. Gli indagati saranno accompagnati dai loro difensori e potranno avvalersi della facoltà di non rispondere in attesa di conoscere tutte le carte delle indagini e chiedere di essere interrogati in un momento successivo. Come si ricorderà dal resoconto pubblicato ieri l’indagine ha più filoni. Quello che riguarda più strettamente il territorio della Valdinievole ne ha rappresenta anche l’origine.

Stiamo parlando dell’estorsione subita da due ristoratori che sarebbero stati minacciati, anche di morte, da tre degli indagati perchè lasciassero i loro locali: L’Acqua di Montecatini e l’Aria di Pieve a Nievole. Le due vittime chiesero aiuto al Commissariato di Montecatini e questa denuncia ha rappresentato il "La" da cui l’indagine ha preso vita, scoperchiando il pentolone delle scommesse clandestine, on line e nelle bische pratesi di via Castagnoli, via Longobarda e via Galilei, in locali gestiti da cinesi compiacenti. Qui, secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, si apre il capitolo dell’associazione a delinquere finalizzata alle scommesse clandestine e al gioco d’azzardo.

Una porzione, questa, massiccia dell’indagine e che, dopo l’interrogatorio di domani tornerà, per competenza territoriale, alla Procura di Prato, a cui gli atti saranno trasmessi. "Un testimone – come ha detto il procuratore facente funzione di Prato, Laura Canovai – che sono contenta di ricevere", dopo le indagini svolte dagli investigatori pistoiesi della Squadra Mobile e del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Pistoia. Agli occhi degli inquirenti pratesi si è aperto uno scenario nuovo con la posizione di un cinese tra gli indagati ritenuto "una sorta di ’primula rossa’, dedita, da oltre vent’anni, all’acquisizione occulta di attività economiche, che poi gestiva in spregio della normativa fiscale, per poi poi infiltrarsi, attraverso condotte estorsive, nella Valdinievole. Sottraendo alle possibili pretese erariali più di 544.000 euro, trasferiti in Cina".