REDAZIONE MONTECATINI

Esame autoptico per Andrea Parenti

Disposto dalla Procura. L’autista di Autolinee Toscane è rimasto vittima di un incidente sulla Camporcioni

Sarà sottoposta a esame autoptico esterno, prima di concedere il permesso per la tumulazione, la salma di Andrea Parenti, l’autista di Autolinee Toscane morto a 49 anni, in seguito allo scontro sulla Camporcioni tra il suo scooter e un’auto. Poiché al momento dell’arrivo dei soccorsi e durante il trasporto all’ospedale San Jacopo di Pistoia, nonostante le fratture multiple, era ancora in grado di parlare seppur con difficoltà, la procura, come di prassi, ha disposto gli accertamenti. Sono tuttora in fase di valutazione le cause dell’incidente.

"Andrea Parenti nostro amico, più che socio – scrive il presidente dell’Associazione mutilati inalidi del lavoro (Anmil) di Pistoia – è deceduto a causa di un incidente. Vorrei ricordarlo sempre con il suo sorriso, sempre pronto a dare risposte puntuali e carico di una energia che solo persone come Andrea possono trasmettere, nonostante la Vita non gli sia stata sempre clemente. Come il grave infortunio che lo costrinse a trascorrere parecchio tempo in ospedale a lottare per la vita, ma dal quale ne uscì più forte di prima. Un infortunio che ricordava puntualmente ogni anno come una sorta di rivincita e rinascita. Andrea ha sempre combattuto con onore, orgoglio e soprattutto con il sorriso, la sua vera arma. Ci piace pensare che la vita, dopo che le hai dimostrato come superare tutte le prove che ti ha messo davanti, abbia deciso di condurti in un mondo migliore, lasciando però a tutti noi il vuoto incolmabile della tua assenza. Anche se adesso sei celato alla vista, la tua presenza è tangibile più che mai, grazie per la persona che sei e che sei sempre stata".

Parenti nel corso della sua vita era scampato due volte alla morte. Nel 1994, quando lavorava come guardia giurata, scavalcando una recinzione metallica per impedire il furto in un’azienda rimase infilzato in un’asta di ferro. Riportò gravi danni agli organi interne e le sue condizioni erano davvero disperate. Venne operato a Careggi, dove i chirurghi di Firenze compirono un vero e proprio miracolo. Alcuni mesi fa poi, durante un intervento chirurgico, era andato in arresto cardiaco e i medici avevano temuto seriamente di perderlo. Andrea era riuscito a superare anche questa dura prova del destino. Fino al tragico scontro di martedì.

Daniele Bernardini