NICCOLO' CASALSOLI
Cronaca

Crifo Wines Ruvo vince gara-1 contro Fabo Herons MCT nei playoff

Ruvo di Puglia trionfa 86-71 su Fabo Herons MCT in gara-1 della finale playoff, grazie a Jackson e Borra.

Ruvo di Puglia trionfa 86-71 su Fabo Herons MCT in gara-1 della finale playoff, grazie a Jackson e Borra.

Ruvo di Puglia trionfa 86-71 su Fabo Herons MCT in gara-1 della finale playoff, grazie a Jackson e Borra.

CRIFO WINES RUVO86FABO HERONS MCT71

RUVO DI PUGLIA Moreno 11 (1/2, 3/4), Jackson 22 (2/6, 6/10), Timperi 5 (1/3, 1/2), Jerkovic 14 (3/11, 2/3), Borra 15 (7/9); Musso 8 (1/3, 2/4), Reale 2 (0/1 da 3), Isotta 3 (0/2, 1/1), Gatto (0/2 d 2), Conte (0/1 d 3), Berardi ne. All. Rajola

MONTECATINI Chiera 7 (2/6, 1/5), Giannozzi (0/1 da 2), Natali 9 (0/1, 3/4), Sgobba 11 (1/5, 2/5), Arrigoni 15 (5/7, 1/1); Kupstas 22 (3/5, 4/8), Dell’Uomo 5 (0/5, 1/2), Paesano 2 (1/3, 0/1), Benites ne, Aminti ne. All. Barsotti

ARBITRI Tognazzo e Suriano

PARZIALI 25-22, 39-38, 63-55

RUVO DI PUGLIARidotta ai minimi termini dall’assenza anche di Benites, la Fabo combatte ma non può niente contro la sconfinata Ruvo di Puglia che si prende gara-1. In undici contro sette non si può giocare una finale playoff. O meglio, lo si può fare con il grande orgoglio con cui lo ha fatto Montecatini, ma senza poter realmente ambire a vincere. Sono troppe di più le armi a disposizione di Rajola, che ruota undici giocatori e la vince con la premiata ditta Jackson-Borra. Dopo Mastrangelo e Trapani, Barsotti deve fare a meno anche di Benites (problema muscolare al polpaccio destro) e fa quel che può per mettere i bastoni fra le ruote pugliesi, ma per i miracoli ancora non è attrezzato. Domani in gara-2 la Fabo ci riproverà, magari sperando di recuperare ‘Ben’, e di avere di più da Chiera e Dell’Uomo per potersela giocare quasi ad armi pari. Ieri non lo ha potuto fare.

La cronaca. Senza Benites, Barsotti deve inventarsi nuove soluzioni, sia per quanto riguarda le rotazioni che a livello tattico. Sale in quintetto Giannozzi per conservare risorse dalla panchina, la zona che presto si trasforma in uomo invece è la mossa per risparmiare energie e far pensare Ruvo. L’inizio dei termali è ottimo. Natali caldissimo dalla lunga, bene anche Sgobba e Kupstas appena mette piede in campo. Ruvo non segna mai da dentro l’area, ma segue la Fabo sul trend dalla lunga (6/8 nel primo quarto). La Crifo Wines allunga quando entrano in azione Jackson e Musso, due triple a segno per il +5. A dispetto di assenze pesantissime, Montecatini presentissima a canestro con una giocata di Chiera sulla sirena (25-22). Zero canestri Fabo nei primi quattro minuti e mezzo, ma Ruvo non scappa. Il canestro si stappa sul gioco da tre punti di Arrigoni, poi entrano in azione Kupstas e Dell’Uomo dalla lunga e Montecatini è back on track. Seguono un paio di minuti di caos, con tanti errori e sbavature (Dell’Uomo arruffone il protagonista). Servono le giocate dei grandi giocatori e Ruvo ha il più bravo di tutti: Jackson stampa in faccia a Kupstas la bomba del +4. La risposta? Con un altro fuoriclasse come Chiera che, ancora sulla sirena, infiamma la retina con una tripla da nove metri. Al 20’ siamo 39-38.

Lo strappo di Ruvo avviene appena la zona della Fabo viene attaccata nel pitturato. Jerkovic, Timperi e soprattutto Borra martellano da sotto. Arrigoni fa quel che può, mancano all’appello gli altri lunghi. La fatica inizia a venire a galla in casa termale. Borra segna sei punti consecutivi, sempre da sotto ed ecco il +10 interno (59-49 al 26’) La Fabo boccheggia. Lorenzetti e Musso fanno 5-0 in avvio di ultimo quarto ed è massimo vantaggio Ruvo (68-55). Finita? No. Montecatini ha un cuore immenso e rimette tutto in gioco con Sgobba e Kupstas che segna in penetrazione il -6 (68-62 al 33’). Rajola si affretta a rimettere in campo Borra, Moreno e Jackson, mosse vincenti per l’allungo decisivo. Proprio il cubano e l’americano segnano due triple pesantissime per il nuovo +12 ruvese. Jackson è entrato in ritmo e respinge tutti i tentativi di rientro della squadra di Barsotti. L’1-0 Ruvo è ufficiale sulla tonante schiacciata di Borra e dalla persa di Chiera.

Niccolò Casalsoli