’Che fine ha fatto il concorso per ginecologi?’

Il cosnigliere regionale Alessandro Capecchi (Fratelli d’Italia) ha presentato un’interrogazione sulla vicenda del punto nascita

Si torna a parlare del punto nascita dell’ospedale di Pescia. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi ha infatti presentato un’interrogazione sulla vicenda. "Con questa interrogazione voglio chiedere alla Regione Toscana - dichiara Capecchi – qual è l’esito del concorso per reperire pediatri e ginecologi per il punto nascite dell’ospedale di Pescia. Il concorso era stato annunciato nella deroga inviata dalla Regione al Ministero. Il concorso, bandito a maggio e le cui prove erano previste per il mese di luglio, rappresenta l’elemento qualificante della richiesta di deroga per l’assunzione di nuovi professionisti. Considerato che le attività previste sono soddisfatte dal punto di vista strutturale, impiantistico e tecnologico, l’Asl fa sapere che, per ottenere la deroga, tutto è legato al superamento delle criticità relative al personale". Il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia lo scorso maggio, aveva effettuato un sopralluogo all’ospedale di Pescia incontrando la direttrice sanitaria, il capo dipartimento di ginecologia e ostetricia, il responsabile dell’Area infermieristica e la referente del presidio.

"Con questa interrogazione continuiamo a seguire la vicenda. Abbiamo fatto anche un accesso agli atti del materiale che la Regione ha inviato al Ministero per giustificare il mantenimento del punto nascite, disciplinato da norma nazionali in rapporto sia al personale che al numero dei parti effettuati nell’anno. Confidiamo nel buon esito del concorso ma, soprattutto, che la Regione continui ad investire, dopo averlo fatto nel 2017-2018, sul punto nascite di Pescia", si augura Capecchi.

"Il punto nascite può funzionare soltanto con un adeguato livello di personale –sottolinea Capecchi- L’Asl deve fare in modo di rendere attrattivo il punto nascite di Pescia mettendolo insieme a Pistoia ma, soprattutto, deve assicurare la sicurezza per i bambini, mamme e operatori sanitari. Il numero dei parti deve essere sempre proporzionale alla sicurezza. Abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà allo smantellamento progressivo dell’ospedale di Pescia, la sanità toscana deve ripartire dai territori, dagli ospedali periferici che garantiscono una sanità diffusa. Mantenere aperto e operativo l’ospedale di Pescia, a partire dal punto nascite, è fondamentale per l’intera Valdinievole e non solo, visto che a Pescia arrivano partorienti anche dalla Piana lucchese".