"Bonus caminetti: la Regione sbaglia bando"

I criteri di assegnazione delle risorse sono risultati accessibili solo a 10 famiglie su 38 Comuni. FdI: "Nessun impegno verso l’ambiente"

Valdinievole, 23 novembre 2022 - Il dibattito sui caminetti e l’inquinamento continua a tenere banco. "Hanno messo in piedi un bando, finanziato con 4 milioni di euro, che prevedeva dei criteri che, per stessa ammissione degli uffici, sono risultati sbagliati con un limite Isee di 8000 euro a famiglia, per cui su 38 comuni interessati soltanto 20 hanno partecipato al bando e l’applicazione concreta c’è stata soltanto per 10 famiglie. Un dato irrisorio rispetto al delicatissimo tema della salute pubblica e le 2 procedure di infrazione europea che sono già arrivate a sentenza. Sentenze che vedono coinvolta la Toscana anche come possibile soggetto passivo del diritto di rivalsa dello Stato: le due sentenze sfavorevoli, l’ultima del maggio scorso, cubano oltre 2 miliardi di possibile sanzione per lo Stato. Per il bando 2023, che scatterà nei prossimi giorni, ci sono circa 4 milioni che non sono stati spesi nel 2022 e che vengono riproposti con un taglio netto di 1 milione" dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Alessandro Capecchi, vicepresidente della commissione Ambiente e Territorio, e Vittorio Fantozzi. "La Regione per anni non ha fatto niente per risolvere il problema dell’inquinamento atmosferico, in particolare nella piana di Lucca, nella Valdinievole e nella piana fiorentina.

Non ha accelerato sul piano delle infrastrutture, anzi ancora una volta l’asse suburbano di Lucca slitta di un altro anno, ed il traffico è un componente importante dell’inquinamento atmosferico da biossido di azoto - sottolineano Capecchi e Fantozzi - Non è riuscita a fare niente neppure per il miglioramento degli impianti di riscaldamento privati. In commissione Ambiente e Territorio, i tecnici che hanno lavorato al progetto ’Patos’, analizzando i dati della centralina di Capannori, hanno spiegato che la parte maggiore dell’inquinamento atmosferico deriva dai caminetti e dalle stufe che non hanno sistemi di filtraggio adeguati. La Regione ha sbagliato completamente le politiche ambientali". «La Regione cerca di correre ai ripari per salvare le proprie gravi responsabilità e scaricarle sui Comuni, imponendo loro di fare i controlli e minacciandoli, a sua volta, del diritto di rivalsa qualora lo Stato lo attivasse nei confronti dell’ente regionale - spiegano Capecchi e Fantozzi - Il testo unico degli Enti locali spiega che le funzioni delegate o attribuite ai Comuni da parte della Regione dovrebbero essere seguite dall’assegnazione di idonee risorse per farvi fronte, cosa che non è stata prevista scaricando un ulteriore onere a carico dei Comuni già a corto di risorse e personale".