
"Leggiamo su La Nazione della soddisfazione per il mancato aumento delle imposte cittadine. Ci mancava anche che gli amministratori aumentassero tariffe e imposte, dopo aver avuto tutto ristorato dallo Stato e dopo aver peggiorato, in questo mandato, tutti i servizi alla città o replicato semplicemente gare e appalti trovati". Le forze di opposizione (Partito Democratico, Italia Viva, Azione, Movimento Cinque Stelle e Bagnaioli) prendono spunto dall’ultimo intervento di Confcommercio Prato e Pistoia per attaccare l’amministrazione.
"E’ bene chiarire – proseguono le minoranze – che il Comune è in catalessi amministrativa; gli uffici sono privi di personale come mai prima d’ora e il bilancio dell’ente sarebbe lo stesso se ci fosse un commissario prefettizio. Dato anche che gli stanziamenti del Pnrr non sono frutto di attività politica o di progettazione predeterminata. Leggiamo anche che le categorie auspicano programmazione, managerialità e progettazione condivisa sul turismo. Ma non sono bastati quattro anni di smantellamento totale di qualsiasi iniziativa o manifestazione condivisa? Sentiamo parlare, dopo quattro anni, di ritorno delle Sere d’estate. Dopo aver smantellato tutto. A noi sembra una cosa lunare. Con la scusa della pandemia, la città ha perso tutte le manifestazioni che aveva senza averne di nuove, e soprattutto l’amministrazione si è dimostrata disinteressata a fare sistema e guidare in condivisione con le categorie un sito Unesco termale e culturale, per concepire e portare avanti un progetto sistemico di città articolato in segmenti di offerta turistica".
L’opposizione ricorda che da "mesi alla città è stato riconosciuto un contributo di 1,2 milioni per la promozione Unesco (anche questa opportunità grazie al lavoro altrui) e assistiamo a un totale immobilismo e all’esclusione degli attori economici locali dal progetto, che ancora non c’è e addirittura si sente dire che possa essere affidato a una società di Milano. Su questo punto e altri pretendiamo chiarezza in consiglio comunale subito. Inutile quindi sperare che questa amministrazione si unisca alle categorie in un soggetto giuridico per le attività di gestione e programmazione turistica. Del resto basta riflettere sul fatto che siamo a Pasqua e la città non ha uno straccio di punto informazioni o di attività comunicative digitali. Quello che purtroppo sfugge a questa giunta è che siamo in una fase epocale di opportunità, ma anche di rischi. Compreso quello che le altre realtà ci portino via i flussi turistici legati ai gruppi. E c’è poi tutta la questione legata alla polverizzazione del patrimonio termale e alla gestione dei servizi negli stabilimenti rimasti aperti. Leggiamo che il sindaco Luca Baroncinj prende atto della sola offerta di Croce Rossa per la gestione. Non va bene, alla città serve un sindaco che sia protagonista esperto, attivo , dinamico che e si occupi in presidio con gli attori economici di come andranno avanti le attività termali e di come è possibile intervenire sul patrimonio, portando risorse pubbliche per acquisti e investimenti. Alla città serve un sindaco che si esponga, che abbia contezza di come funziona il mondo produttivo e l’autorevolezza per essere punto di riferimento. Manca un anno alle elezioni amministrative: la speranza è che la comunità reagisca e scelga la figura di cui Montecatini Terme ha bisogno".