
Il centrocapista Luis Hasa
Sono passate soltanto tre giornate di campionato ma la Carrarese ha già tanti motivi per sorridere. Il primo deriva dalla classifica che la vede nella parte sinistra con ben 13 squadre sotto di lei come punteggio. Il secondo è lo score. Con 5 punti conquistati in 3 gare quella marmifera è rimasta una delle 7 formazioni ancora imbattute nel campionato di Serie B. Il terzo dato positivo è quello che riguarda il rendimento esterno, nota dolente della passata stagione. Calabro ed i suoi ragazzi in trasferta hanno già raggranellato 4 punti, oltretutto su campi difficili come La Spezia e Catanzaro. Lo scorso anno la Carrarese aveva perso le prime 4 gare giocate fuori casa e c’erano voluti 6 turni esterni per raggiungere i 4 punti. Nel complesso il girone d’andata era stato molto deficitario con soli 6 punti fatti in 10 trasferte. Il trend attuale è decisamente diverso e parla di una compagine molto più solida e consapevole dei propri mezzi anche lontano dallo stadio dei Marmi.
L’aspetto più confortante di questo avvio è comunque il fatto che c’è una piena corrispondenza tra quello che dicono i numeri snocciolati sopra e le prestazioni della squadra. In parole povere i tre risultati positivi sono stati tutti frutto di prove convincenti. Non c’è trucco e non c’è inganno. La Carrarese è questa: una squadra con una sua spiccata identità che pratica un calcio moderno, organizzato, piacevole e redditizio. Parlando di singoli il primo dato che salta all’occhio è la crescita esponenziale di tutto lo zoccolo duro. Il gruppo storico (Bleve, Imperiale, Illanes, Zanon, Cicconi, Bouah, Belloni, Zuelli, Schiavi, Finotto) in queste prime uscite è parso ulteriormente maturato e migliorato dall’esperienza dell’anno precedente. La società, poi, sembra essersi mossa in maniera oculata sul mercato. Sono arrivati elementi in grado di alzare il livello qualitativo dell’organico offrendo alternative importanti a livello sia difensivo che offensivo. Dietro Calabro ha già trovato un bell’equilibrio con Ruggeri ma ci sono anche Salamon e Calabrese che scalpitano. Dalla cintola in su, poi, il tecnico salentino adesso ha davvero l’imbarazzo della scelta.
L’unico punto interrogativo restava in una mediana dove l’assortimento sembrava più limitato. L’arrivo di Luis Hasa pare aver risolto anche questo problema almeno a giudicare dalla prima sontuosa prestazione del classe 2004 nativo di Sora. Il giocatore arrivato in prestito dal Napoli abbina capacità di interdizione a doti tecniche notevoli che gli consentono un efficace gestione del pallone. Parliamo insomma di un centrocampista totale in grado di trovarsi perfettamente a suo agio indifferentemente in una mediana a due o a tre.
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