
Il presidente del Mulazzo Bergamaschi, il portiere Cibei e il vice presidente Cela
Mentre la Pontremolese 1919 si appresterebbe a diventare il simbolo di una città, ovviamente non del Campanone, senza futuro calcistico, il calciomercato nel mondo della LunigianPalla è entrato a pieno regime. Dopo la ‘fuga’ verso la “Baia del Silenzio“ a Sestri Levante di Massimiliano Leccese, un vero e proprio colpo mancino che non ha fatto sbandare i vertici del Mulazzo, i quali con calma dopo aver lasciato cadere qualche autoproposta, in queste ore stanno vagliando le posizioni, in particolare di due tecnici che si trovano nell’agenda dell’azionista di maggioranza del club di via Tinello.
L’area mercato, prima dell’epilogo amaro, aveva provveduto ad ufficializzare i rinnovi con Bellotti, Cham, Cissè, Capo, Simonelli, Bortolasi, i fratelli Bernieri, Del Rio, Luccini, Filippi, Santini, Mussi, Bracco, Tavaroni, Occhipinti e il sempreverde Manenti. Dopo la raffica di conferme, il progetto-crescita impone al Mulazzo un’assunzione di responsabilità piena, collettiva e non differibile. Così eccoti serviti con investimenti significativi sui piani organizzativo e tecnico, con prospetti come Cacchioli, Lisi, Grasselli, Pezzoni, Martini, a questi nelle ultime ore si è aggiunto l’ex portiere del Bari Sardo e Gavoi, squadre di eccellenza sarda, Alessandro Cibei.
"Dopo un paio di incontri con Paolo Marconi, Lorenzo Bergamaschi e Jacopo Uberti – ci ha detto Cibei – ho accettato di prendere parte al progetto Mulazzo perché avevo bisogno di mettermi in gioco e trovare ulteriori stimoli, sia sportivi, sia personali. So di avere davanti un portiere come Ivan Cacchioli, dal quale voglio imparare il più possibile e rimettermi in forma con il contributo dell’allenatore dei portieri Grilli. Sono convinto di entrare a far parte di un gruppo con giocatori di livello, qualità ed esperienza. Inoltre, arrivo in una società che fa della programmazione e della serietà gestionale le sue argomentazioni base".
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