REDAZIONE MASSA CARRARA

"Vivo da tre anni con la caldaia rotta" Il disagio di una donna nell’alloggio Erp

La richiesta di aiuto e, finalmente, ieri il primo sopralluogo dei tecnici

"Vivo da tre anni con la caldaia rotta" Il disagio di una donna nell’alloggio Erp

Vive da tre anni con la caldaia rotta in un appartamento di via Reggio Emilia. Tre anni passati a chiedere che quella caldaia venisse aggiustata, perché lei i soldi proprio non li ha. Tre anni costretta in inverno a lavarsi con l’acqua fredda e non avere termosifoni contro le rigide temperature. E così ieri mattina Debora Brizzi (44 anni) stanca di vivere questa situazione ha chiamato per chiedere aiuto alla stampa, in lacrime.

E nel pomeriggio qualcosa si è mosso, i tecnici Erp hanno fatto un sopralluogo nell’appartamento per capire come risolvere il problema. Un sopralluogo che servirà anche a risolvere la questione delle infiltrazioni nel soffitto. L’obbligo di accollarsi la sostituzione della caldaia è di Erp, che gestisce le case popolari, ma il caso di Debora Brizzi era noto anche al Comune, che però non può intervenire, come spiega l’assessore al sociale e vice sindaca Roberta Crudeli, che già dalla mattinata di ieri si era attivata. "La problematica segnalata dalla signora è di natura tecnica – dice – e per questo ci siamo già messi in contatto con Erp perché intervenga al più presto per risolverla. Come Comune continueremo a seguire il caso, monitorandone gli sviluppi".

Forse la mancata sostituzione della caldaia è stato un problema di comunicazione, ma per anni la donna ha dovuto subire una situazione da ‘rabbrividire’. "Sono esasperata – ha raccontato Debora Brizzi – Non mi posso permettere di aggiustare la caldaia e da tre anni mi lavo con l’acqua fredda e sono senza termosifoni, perché non li posso accendere. Mi hanno detto che la spesa per sostituirla o aggiustarla è a carico mio. Adesso sono esasperata e se mi lasciano ancora al freddo non so cosa farò. Sono anni che segnalo anche le infiltrazioni dal soffitto, ma niente, nessuno mi ha mai considerata. Basta non posso più vivere così. È per questo che ho rotto il silenzio e mi sono rivolta alla stampa".

Alessandra Poggi