
E’ ’costretto’ a passare a un altro operatore di telefonia e si vede poi recapitare una fattura da mille euro. E’ capitato a un cittadino di Massa che, dopo lunghi e vani tentativi di contestazione, alla fine si rivolge alla Confconsumatori e fa causa al Giudice di pace ottenendo giustizia: debito annullato e anche 500 euro di risarcimento danni. Ma andiamo con ordine. Il caso parte da una telefonata nella quale l’operatore offre al cittadino un contratto di abbonamento a prezzi inferiori rispetto al suo gestore attuale. L’uomo non dà alcun consenso e dichiara solo di essere interessato a ricevere dei documenti scritti per valutare il da farsi. Nonostante ciò, il gestore subentra illegittimamente inviando al domicilio anche delle apparecchiature mai richieste. Il cittadino si rivolge alla Confconsumatori di Massa Carrara. Le apparecchiature vengono prontamente restituite, così come viene caparbiamente e con grande tenacia contestato l’accaduto nonchè le bollette che via via cominciavano ad arrivare. A distanza di oltre un anno, dopo il reclamo presentato da Confconsumatori, il gestore risponde per iscritto riconoscendo che il contratto non esiste e lo annulla. Sembrava finita, invece no. Il malcapitato consumatore si vede recapitare una fattura finale da oltre 1000 euro. A quel punto l’avvoccato Francesca Galloni di Confconsumatori decide di intraprendere la causa dinnanzi al Giudice di pace di Massa, Bassioni, chiedendo non solo il riconoscimento dell’inesistenza di alcun contratto e l’annullamento del “supposto debito ”ma anche il risarcimento dei danni. E il Giudice di pace non solo annulla il debito ma condanna il gestore al risarcimento dei danni morali quantificati in 500 euro. "Finalmente questa assurda vicenda ha avuto l’epilogo sperato – afferma l’avvocato Galloni –. Importante è anche il riconoscimento del risarcimento per danni morali. Ma l’accaduto deve essere di monito a tutti i cittadini: diffidate dalle telefonate che ricevete per cambio gestore o con proposte di offerte allettanti perchè ci si potrebbe trovare clienti a propria insaputa di nuovi gestori o in ogni caso dare il proprio assenso scoprendo solo dopo che le condizioni contrattuali descritte al telefono non corrispondono a quanto fatturato".
Ma la Confconsumatori di Massa-Carrara si è occupata di recente anche di altri casi collegate ai servizi di telefonia e cellulari, ai malfunzionamenti sulla linea telefonica agli addebiti di servizi e apparati non richiesti. I casi più diffusi riguardano servizi non richiesti e fornitura di sim card non previste nel contratto come nei due casi che, dopo il reclamo e la risposta negativa del gestore, sono stati portati dal legale di Confconsumatori, Francesca Galloni, in conciliazione paritetica e risolti. In un caso una associata si è vista annullare il debito di oltre 900 euro e in un altro caso, avente ad oggetto il pagamento a rate di un modem wifi restituito ma le cui rate continuavano ad essere illegittimamente conteggiate nelle fatture, un’altra associata si è vista rimborsare l’importo versato al solo fine di non subire anche il distacco dell’utenza, oltre a una somma aggiuntiva.