
Via Bassa Tambura divide. Mobilitazione popolare per il distretto sanitario
La Consulta popolare per la sanità chiama alla mobilitazione popolare per il mantenimento dei servizi sanitari nel distretto di via Bassa Tambura ( domani alle 17.30 al parcheggio del Pomario), i Carc rispondono ’presente’. La manifestazione è organizzata da Massa Insorge, il movimento di Marco Lenzoni. "La chiusura del distretto, poi frettolosamente ritirata da Comune e Asl, è soltanto uno degli aspetti di un processo di smantellamento della sanità pubblica in corso sul nostro territorio. Un processo che è il prodotto di due aspetti: da una parte il generale smantellamento della sanità pubblica che i governi delle larghe intese stanno portando avanti da vent’anni a questa parte ad appannaggio esclusivo di chi vuol ricavare profitti investendo nella sanità privata e dall’altra la volontà di favorire sul territorio interessi privati nel campo della speculazione dismettendo strutture ampie, valide e ancora efficienti (ospedale San Giacomo e Cristoforo, Monoblocco, distretti) o che al massimo avrebbero bisogno di lavori ordinari di manutenzione, per costruire nuove colate di cemento che non avranno nessun impatto positivo in termini di esigenza sulla richiesta e di fabbisogno della sanità territoriale. L’operazione Noa ad esempio ha portato alla perdita di 670 posti letto, con la costruzione di un ospedale per acuti senza mettere in piedi minimamente la territoriale. Oltre a questo la costruzione del nuovo distretto sanitario sui binari della stazione a fronte dello smantellamento dei distretti sanitari esistenti sarà l’ennesimo regalo ai privati che ricaveranno profitti (per la costruzione di un distretto inutile e inadeguato) e al contempo la dismissione di un altro pezzetto di sanità pubblica sul territorio".
La pensa in maniera totalmente diversa invece Azione che, in merito alle decisioni di Asl, dice la sua: "Le notizie che riguardano le problematiche del distretto di via Bassa Tambura (non certo una novità) – scrive il segretario Riccardo Pelliccia – non fanno che confermare quanto sia stato, e continui ad essere, un azzardo investire in strutture vecchie per ospitare servizi pubblici delicati come quelli sanitari. L’Asl, alla luce di quanto emerso dai sopralluoghi dei vigili del fuoco, ha il dovere di pensare alla continuità dei servizi anche valorizzando gli ambulatori della collina massese. Per fortuna, nonostante la sfiducia messa in atto da alcune forze politiche ai danni del sindaco Persiani il primo marzo 2023, il commissario prefettizio ha comunque proceduto con tutti gli atti amministrativi per non far perdere a Massa i finanziamenti europei per la costruzione del nuovo distretto alla Stazione. A Massa la politica su questo tema ha esitato fin troppo, tra sgambetti e paure, oggi è il tempo di assumere la responsabilità, di compiere scelte chiare e coraggiose, in grado di mettere in sicurezza i servizi sanitari per i prossimi decenni.