
La partenza ieri da San Caprasio dopo la benedizione dei mezzi, impartita da don Lucio Filippi (Foto Massimo Pasquali)
Aulla, 12 maggio 2024 – Gli abbracci, quelli sinceri. E i baci, per le mogli, che resteranno a casa in attesa. Fabio, Claudio, Franco, Nicola, Gianfranco ieri mattina sono partiti: a bordo della propria Vespa raggiungeranno Santiago. Un viaggio nato sotto il segno della speranza e dell’amicizia, ma soprattutto nato dalla volontà di un gruppo di persone di aiutare un amico vespista, Claudio, a realizzare il suo sogno di raggiungere Santiago de Compostela in Vespa. Claudio aveva avuto questa idea alcuni anni fa, purtroppo alcuni problemi di salute glielo avevano impedito, ma adesso si può ripartire.
Gli amici non si sono arresi: uno in particolare, Fabio, ha preso in mano la situazione e ha programmato tutto, il momento della partenza, da San Caprasio è stato molto partecipato, perché sono arrivati molti amici a salutarli. Le Vespe parcheggiate davanti alla chiesa, i bagagli pronti e l’emozione dipinta sul viso di tutti. Direzione Genova per imbarcarsi e raggiungere Barcellona, poi fino a Santiago. Il ritorno sarà interamente via terra. «Filo condutture del viaggio è l’amicizia - ha detto Fabio - io sono un viaggiatore solitario, ma per questa occasione ho formato un gruppo, sarà un viaggio intenso a livello di amicizia e dal punto di vista spirituale, seguiremo il cammino di Santiago.
Vorrei ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutati, in tutti i modi possibili». Tante le associazioni presenti, il Vespa club di Aulla, Golfo dei poeti, Marinai motociclisti, Telethon e tante altre, con gli amici arrivati per salutare i vespisti in partenza. Don Lucio Filippi ha impartito una benedizione ai mezzi. «Che il Signore guidi il vostro cammino - ha detto -, che vi protegga lungo un pellegrinaggio che fate in suo nome». Anche il sindaco di Aulla Roberto Valettini ha voluto essere presente alla partenza. «Viaggiare da soli significa viaggiare con se stessi - ha detto -, farlo in compagnia significa donare molto di sé agli altri. Avere un gruppo di amici è importante, la motivazione del viaggio è bella, non conta solo l’obiettivo, ma anche il percorso. Vi auguro di essere uniti e guidati da valori superiori». Un momento di silenzio, la preghiera del vespista, tutti assieme.
Poi i viaggiatori si sono preparati, hanno abbracciato le famiglie, indossato il casco e sono partiti. Non erano soli, li hanno seguiti altri amici in Vespa e in moto, fino a Genova, percorrendo il Passo del Bracco. L’imbarco ieri pomeriggio. «Il ritorno sarà interamente via terra - hanno aggiunto - torneremo il 24 maggio, sarà un viaggio lungo, circa 3500 chilometri. Durante l’itinerario è nostra intenzione incontrare altri amici vespisti, rappresentanti delle amministrazioni locali dei posti dove faremo tappa, per portare un messaggio di amicizia, ma anche di speranza, per chi sta lottando contro la malattia». Monica Leoncini