
di Alfredo Marchetti
Ricettava l’oro, per poi rivenderlo. Il motivo? Giocare alle slot machines. Nei guai una trentenne massese, finita ieri mattina davanti al gup Valentina Prudente per il reato di ricettazione. Il giudice ha rimandato la decisione di rinviarla a giudizio al 9 settembre. La donna è difesa dalla legale Lara Balderi.
La storia. La donna, certificata come malata di ludopatia, aveva iniziato ad acquistare monili preziosi da frequentazioni poco raccomandabili con l’obiettivo di rivenderli ai negozi che acquistano oro della città. Con i soldi poi andava a giocare alle slot machines: una storia che sottolinea come questa malattia a tutti gli effetti possa diventare una vero e propria, che induce la vittima a comportamenti che possono sfociare nell’illegale. Il denaro non è mai abbastanza, l’impulso a giocare diventa sempre più forte e invadente.
La donna è stata scoperta dai carabinieri, che hanno aperto le indagini dopo la denuncia di un furto fatta da un uomo, il quale era stato vittima di una razzìa di gioielli. I militari si sono immediatamente mossi e hanno scandagliato tutti i negozi che acquistano l’oro alla ricerca della merce rubata. Grazie alla collaborazione di quest’ultimi sono riusciti a risalire alla donna e notato le frequentazioni poco ortodosse della 30enne.