Arriva lo stop per la variante Aurelia: Anas ‘costretta’ a prendere tempo

Massa, la società sospende il procedimento per preparare le integrazioni al progetto richieste dal Ministero dell’ambiente. Occorre un esame delle ricadute socio-economiche e rivedere la realizzazione di una rotatoria vicino all’Opa

Massa, arriva lo stop alla variante Aurelia (foto repertorio Ansa)

Massa, arriva lo stop alla variante Aurelia (foto repertorio Ansa)

Massa, 17 marzo 2024 – Dopo quasi tre anni dall’avvio della procedura di Valutazione di impatto ambientale, il progetto del primo lotto di Variante Aurelia a Massa si ferma in maniera ufficiale. Il 20 febbraio, infatti, il Ministero dell’ambiente ha inviato una richiesta di integrazioni da presentare entro 20 giorni e Anas, il soggetto proponente, ha chiesto una sospensione del procedimento per poter preparare tutti i documenti. E’ la prima vera ‘pausa’ ufficiale per la Variante Aurelia da quando il progetto è tornato all’attenzione del Ministero dell’Ambiente perché fino a ora era rimasto tutto in una fase di valutazione, nonostante la stessa Anas avesse messo l’opera, ora dal costo di oltre 43 milioni di euro, nel piano triennale delle opere e che ci fossero state garanzie dal Governo sul suo finanziamento. Le richieste del Ministero, basate su pareri e osservazioni ricevute in fase di Via, in particolare le integrazioni avanzate dalla Regione Toscana, possono rappresentare uno scoglio difficile da superare. La Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale parte dagli aspetti generali e chiede ad Anas di "Valutare e riportare in un elaborato l’esame delle ricadute socio-economiche del progetto sul territorio" e di rivedere sin dalle prime righe la "futura realizzazione della rotatoria Ro4" con "una soluzione alternativa di localizzazione che permetta di allontanare lo snodo stradale dall’ingresso dell’ospedale pediatrico al fine di migliorarne sia le condizioni ambientali relative alle emissioni in atmosfera che l’impatto acustico sul recettore sensibile e infine non di meno di sicurezza stradale". Chiede inoltre di esplicitare in maniera chiara gli effetti dell’inquinamento ambientale e in particolare "il fattore di emissione relativo al risollevamento generato dal transito dei mezzi pesanti su strade non asfaltate (fase di cantiere)" e di effettuare "le stime di concentrazione di inquinanti in aria ambiente presso tutti i recettori posti nelle vicinanze (100 metri o meno) del nuovo tracciato stradale, o comunque su un numero sufficientemente rappresentativo di questi" oltre a integrare le "le concentrazioni degli inquinanti stimate in atmosfera con le concentrazioni di ‘fondo’" della zona. Se poi si vorrà davvero utilizzare l’area dove oggi si trova il distributore Eni per realizzare la rotatoria, il Ministero ricorda ad Anas che in tal caso servirà un piano di caratterizzazione dell’area per terreni e acque sotterranee in base alla destinazione d’uso. Non solo. Il Mase evidenzia che dove il tracciato si allontana dalla ferrovia, è presente una "interferenza con area boscata vincolata ed in parte caratterizzata come bosco planiziale, formazione verde di pregio e biodiversità, che il Pit-Ppr riconosce e tutela come elemento ‘che caratterizza figurativamente il territorio’", oltre a provocare un "aumento dell’artificializzazione dell’area con una nuova barriera lineare di forte impatto". Servono barriere antirumore "maggiormente permeabili alla vista" e infine si chiede di rispondere anche alle osservazioni di cittadini e associazioni.