Urbanistica, il piano operativo va in consiglio Tutele in vista per le colline e l’agricoltura

Mercoledì prossimo a palazzo civico l’ultima seduta dell’amministrazione 5 Stelle. All’ordine del giorno l’approvazione dello strumento

Migration

di Claudio Laudanna

Piano operativo comunale: all’ultimo consiglio utile la maggioranza si prepara ad approvarlo. Dopo aver ricevuto il via libera dalla Regione lo scorso 12 maggio il Poc ha ottenuto nei giorni scorsi il parere favorevole anche dal Genio civile e ora è pronto per passare dall’aula di piazza II Giugno per la definitiva approvazione. L’appuntamento è per martedì alle 18,30 e, in seconda convocazione, mercoledì alle 11 per quella che dovrebbe essere l’ultima seduta del consiglio comunale prima delle elezioni amministrative del 12 giugno.

Il Poc, il documento chiamato a ridisegnare completamente il nostro territorio definendone la pianificazione urbanistica sarà dunque il piatto forte di un consiglio nel quale si discuterà anche delle nuove tariffe della Tari e poi ancora di una variante al piano strutturale per l’aggiornamento delle classi di pericolosità idrauliche e sismiche e di alcuni debiti fuori bilancio. Il Piano operativo rappresenta però un passaggio molto atteso anche dalla maggioranza e dall’amministrazione uscente e, non a caso, l’assessore all’Urbanistica Maurizio Bruschi si dice ora "molto soddisfatto e contento" per essere riusciti a portare in aula l’approvazione del Poc prima della fine della consiliatura. Il nuovo piano operativo, che era già stato adottato dal consiglio nell’agosto del 2020 prima di cominciare tutto un complesso iter di controllo e verifica a Firenze, è così l’ultimo importante strumento urbanistico a cui ha messo mano l’amministrazione uscente che, tra l’altro, si è occupata anche ai Pabe.

Per quanto riguarda invece le indicazioni contenute nel documento a chiarirle ci aveva pensato, sempre a La Nazione, Roberto Vezzosi, l’architetto a capo del gruppo di lavoro interdisciplinare che ha curato il piano. "Quello di Carrara, a partire ovviamente dalla cave e scendendo giù a valle fino alla zona industriale è un territorio fortemente ‘consumato’ per questo tra i nostri scopi c’è stato quello di introdurre un nuovo paradigma che è poi lo stesso della Regione e dell’Unione Europea Abbiamo quindi deciso di andare nella direzione di fermare il consumo di nuovo suolo – ha spiegato il tecnico -. Sono previste delle trasformazioni, anche importanti, ma tutte queste prevedono poi una compensazione in chiave ambientale o urbanistica . Sono state previste, per esempio, importanti tutele per tutte le aree collinari e una grande attenzione è stata data a tutte quelle attività come le piccole produzioni agricole, ma anche l’escursionismo che possono garantire un miglior rapporto con l’ambiente e rappresentare una possibilità di crescita del turismo. Il Poc ha da un lato rafforzato il suo legame con i Pabe e, dall’altro ha aperto all’insediamento nei, pochi, spazi disponibili alla filiera del marmo -. Il piano d’altronde va nella direzione di aumentare la lavorazione in loco e in questo caso sarà importante il recupero dei terreni nella zona industriale e la loro bonifica, a cominciare dall’area ex Enichem. Col poc però si pone anche il primo passo verso la creazione di un parco territoriale a villa Ceci, mentre si dialoga già anche con quello che sarà il nuovo piano regolatore portuale".