"Un’eredità che adesso dobbiamo difendere"

"Un’eredità che adesso dobbiamo difendere"

"Un’eredità che adesso dobbiamo difendere"

Una notizia che ha scosso veramente tutti. Ieri in città non si parlava di altro e sui social il dolore è stato comune. Tanti i messaggi di cordoglio arrivati da ogniparte. Fra i primi la Regione Toscana, dove il presidente del consiglio Antonio Mazzei ha espresso dolore: "A nome mio e di tutto il consiglio regionale esprimo il cordoglio alla famiglia di Giorgio Mori, partigiano combattente. L’ho conosciuto durante la cerimonia della consegna della targa a Cesarina Tosi, sua moglie, in rappresentanza delle donne di Carrara che il 7 luglio 1944 si ribellarono all’oppressione nazifascista". Stesse note da parte dell’assessore alla Memoria Alessandra Nardini che ne ha ricordato i valori di giustizia e uguaglianza. Le condoglianze della sindaca Serena Arrighi parlano di "un’eredità importante, fatta di gesti prima ancora che di parole, l’eredità di chi ha sempre lottato per quegli ideali di libertà e uguaglianza che ora sta a noi difendere e proteggere". "Con la perdita di persone come Giorgio Mori, anche se centenarie, viene a mancare un legame con chi ha fatto la nostra storia – aggiunge Piero Marchini a nome di Rifondazione Comunista –. Mi auguro che i giovani e la società tutta non dimentichino questi insegnamenti di alti valori morali e civili". Cordoglio anche dalla Lega che sottolinea come Mori "fece una narrazione con grande realismo e senso critico, riconoscendone i meriti indiscutibili ed enormi e senza nasconderne gli errori che pure ci furono".