ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

"Mensa: carenze sanitarie". Proclamata l’astensione

L’Uspp segnala i disagi che sta vivendo il personale della polizia penitenziaria "Il locale di preparazione pasti versa in condizioni non più tollerabili".

L’Uspp segnala i disagi che sta vivendo il personale della polizia penitenziaria "Il locale di preparazione pasti versa in condizioni non più tollerabili".

L’Uspp segnala i disagi che sta vivendo il personale della polizia penitenziaria "Il locale di preparazione pasti versa in condizioni non più tollerabili".

"Mensa della polizia penitenziaraia con gravi carenze igieniche: astensione al servizio". Lo fa sapere l’Unione sindacati di polizia penitenziaria, che ha inviato queste preoccupazioni alla direttrice della casa di reclusione, Antonella Venturi e al provveditore dell’amministrazione per la Toscana e l’Umbria Gloria Manzelli. "Siamo costretti, – scrivono – ancora una volta, a denunciare una situazione che definire indecorosa è ormai un eufemismo. Alla casa di reclusione di Massa, il locale mensa destinato alla preparazione dei pasti per il personale versa in condizioni che non possono più essere tollerate. Sono emerse gravi carenze igieniche, gestionali e strutturali che mettono a rischio non solo la salute dei lavoratori, ma anche la loro dignità. A rendere ancor più inaccettabile la situazione è il fatto che la ditta non invia gli alimenti previsti per la preparazione del menù, impedendo così il corretto svolgimento del servizio mensa e violando gli accordi più basilari".

"Come se non bastasse – proseguono –, ci preme ricordare che non molto tempo fa questi stessi locali erano stati chiusi a seguito di un controllo dell’Asl. Evidentemente questa esperienza non ha insegnato nulla. Si continua ad andare avanti così, sulle spalle di chi ogni giorno svolge il proprio servizio con serietà. Ci sentiamo presi in giro, e la misura è davvero colma. È inaccettabile che il personale di polizia penitenziaria, già sottoposto a carichi di lavoro insostenibili, debba anche rinunciare a un pasto dignitoso, oppure essere costretto a portarsi il cibo da casa, in una struttura che dovrebbe garantirne il minimo vitale".

"Per queste ragioni – proseguono –, questa organizzazione sindacale, tra le più rappresentative, ha deciso di concerto con i propri associati, di proclamare da subito l’astensione dal servizio mensa, fino a quando non saranno garantite: una sanificazione completa e documentata dei locali; il ripristino degli impianti e delle condizioni minime di sicurezza igienico-sanitaria; il rispetto del menù concordato e la regolare fornitura dei pasti; un intervento immediato da parte della ditta appaltatrice con la supervisione dell’amministrazione".

Il sindacato avanza anche delle ipotesi concrete: "Inoltre, chiediamo con fermezza che al personale che, per tutelare la propria salute, si astiene dall’utilizzo della mensa, venga riconosciuto il buono pasto sostitutivo. Non chiediamo nulla di straordinario. Solo ciò che spetta, per diritto e per rispetto. Se chi gestisce questo servizio non è in grado di garantirlo, ne tragga le dovute conseguenze. La salute e la dignità dei lavoratori non sono materia negoziabile" concludono.