"L’obiettivo è riuscire ad andare, in un tempo relativamente breve, in bicicletta dalla montagna fino al mare e con una infrastruttura nuova e all’avanguardia". Il completamento della pista ciclabile nel tratto di Caniparola, Comune di Fosdinovo, è stato finanziato con fondi PNRR per 800mila euro, nel raccordo tra i Comuni di Sarzana e di Castelnuovo Magra, attraverso una convenzione tra le Regioni Liguria e Toscana.
"Si va a comporre un mosaico, Caniparola è la porzione di Comune che “interrompe“ la Liguria, la frazione che si trova tra Sarzana e Castelnuovo Magra – spiega la sindaca di Fosdinovo, Camilla Bianchi – Quindi il finanziamento ottenuto coinvolge sia il Comune di Fosdinovo che la Regione Toscana e la Regione Liguria. Noi siamo chiamati a un cofinanziamento su questo progetto: l’opera parte dall’estremo ponente ligure, è una pista che da Savona, connettendosi alla Tirrenica, arriva fino a Livorno. Il nostro tratto sarà gestito poi dalla Regione Liguria e presumibilmente i relativi lavori saranno conclusi nel 2024. Per quanto riguarda invece l’intera tratta, il termine dei lavori è quello del PNRR ovvero il 2026: entro quella data i progetti devono essere conclusi. Qui ci anticipiamo perché si è scelto di partire con questo lato della regione, quindi saremo tra i primi ad avviare i lavori con il nuovo anno. Per adesso c’è la progetazione esecutiva della pista da parte della Regione e stiamo definendo i dettagli sul campo". Stiamo parlando di un’opera che va a chiudere un cerchio: "Avevamo già realizzato il tratto di pista sul viale di Caniparola, che però è monca: un primo lotto. Ora si può completare l’intervento e collegarsi da un lato a Sarzana e dall’altro a Castelnuovo. L’intervento è costoso perché accoppiato al ponte sul fiume Isolone di via Borghetto: qui sarà infatti creata una passerella pedonale – conclude la Bianchi – Ad oggi manca infatti il marciapiede per camminare in sicurezza e grazie ai lavori in pratica il ponte verrà ampliato così da far passare le persone in sicurezza, lontano dalle macchine".
Irene Carlotta Cicora