Una mostra da ricordare. Le opere di Cargiolli incantano la ’Versiliana’

Grande successo per l’esposizione estiva del pittore originario di Ponzanello "Esperienza faticosa ma gratificante. Non mi era capitata una cosa simile".

Una mostra da ricordare. Le opere di Cargiolli incantano la ’Versiliana’

Il pittore Claudio Cargiolli

Stanco ma felice. La straordinaria esperienza estiva alla ’Versiliana’ è stata densa di impegni e di soddisfazioni per Claudio Cargiolli. La mostra personale del pittore di Ponzanello (Fosdinovo), carrarese d’adozione, dal titolo ‘Il silenzio e l’ascolto. Sotto i sottili fili della memoria’, ha avuto un grande successo nel luogo cult della cultura versiliese, in una delle rassegne più prestigiose del panorama toscano e nazionale. Un successo dato dal numero delle presenze e dalla qualità dei visitatori. Dal 13 luglio al 31 agosto Cargiolli è stato fisso dalla ’Versiliana’, parlando con il suo pubblico, spiegando le sue opere e il suo lavoro. Tra i visitatori anche molti vip, come Paolo Conte. "Ho 72 anni – afferma Cargiolli nel suo studio di Carrara – e non mi era capitata una cosa simile. E’ stato tutto molto gratificante, anche sul piano dei contatti. Ci sono stati galleristi, artisti e critici da tutta Italia, ma soprattutto tanta gente comune. Questo mi ha dato grande soddisfazione. Io ero sempre lì. L’avevo detto a Fiorella, mia moglie: devo e voglio esserci, sempre. E così è stato. Ammetto che è stato faticoso, anche perchè ha fatto molto caldo, ma ne è valsa la pena".

A Marina di Pietrasanta Cargiolli ha presentato alcune delle sue opere. Bellissime. "Una mostra eterogenea – dice – non una antologica, perchè ci vuole più tempo. Però rappresentativa del mio lavoro. Ho fatto una selezione delle opere degli ultimi 2-3 anni con altre dalla mia collezione privata, più datate. Altre ancora provenivano in prestito dalle collezioni private di amici. Tra le mie opere giovanili una, del 1971, era stata venduta alla mia prima mostra alla Galleria Fillungo di Lucca. Ebbene, sono riuscito a ritrovarla, grazie a un gallerista pratese, e l’ho ricomprata. Ci tenevo, è un fatto affettivo, è un quadro citato da Piercarlo Santini, mio docente in Accademia, a cui devo molto". Le luci della ribalta, però, non hanno cambiato il ’pittore che sussurra al cuore’. "E’ stata un’esperienza straordinaria, una mostra in un luogo prestigioso, allestita alla perfezione da professionisti, che influirà in qualche modo nel mio lavoro, ma non ha cambiato il mio percorso, le mie convinzioni operative".

Ma qual è la cosa, l’aneddoto, rimasto più impresso? "Un episodio legato a un bimbo – risponde subito il pittore –. Era con i genitori, giovani, non toscani. Guardava le mie opere con la lente d’ingrandimento che metto a disposizione dei visitatori per capire meglio l’essenza del mio lavoro. A un certo punto mi ha chiamato tutto eccitato. ’Guarda – ha detto indicando un quadro – qui c’è una formichina’. Allora ho guardato con la lente ed era vero. Non ricordavo neanche di avercela messa. Mi è venuta la pelle d’oca. A quel punto gli ho preso la manina e, delicatamente, gli ho fatto accarezzare la formichina. La sua mano faceva resistenza perchè i genitori gli avevano ripetuto tante volte di non toccare le opere. ’Sembra vera’, ha poi esclamato con il viso pieno di meraviglia e di stupore. Ecco, quel bimbo mi ha emozionato e gratificato di tutta la mostra. Forse ci farò un quadro su questo".

Cargiolli ora si sta godendo un periodo di (meritato) riposo. "Avevo bisogno – afferma – di ricaricare le pile, di tirare le somme, di pensare. Soprattutto di riposare. Starò un po’ nella mia Ponzanello con Fiorella e i miei cari e poi andrò a visitare, da turista, qualche mostra che m’interessa. Il programma, comunque, non cambia. Dopo un po’ di... vacanza verrò ogni giorno in studio per disegnare, dipingere ma anche per ascoltare musica (in sottofondo ci sono le struggenti note di Ennio Morricone, ndr), riordinare le idee e lo stesso studio. Del resto sono d’accordo con i miei maestri quando sostenevano che bisogna vivere lo studio e bisogna andarci anche quando non se ne ha voglia. L’ispirazione può sempre venire e negli anni ho constatato che è così".

Luca Cecconi