
Un tuffo nell’irrealtà realistica E’ il mondo di Bart Herreman
Una mostra con centinaia i visitatori, tra cui alcune classi scolastiche come gli studenti del Liceo Artistico e Musicale Felice Palma di Massa, quella del fotografo belga Bart Herreman aperta fino a oggi nel Salone degli Svizzeri di Palazzo Ducale. “L’insostenibile leggerezza dell’Irrealtà” il titolo della mostra organizzata dall’associazione Quattro Coronati con il Patrocinio della Provincia. Sono esposte 35 fotografie, alcune di grande formato, che descrivono il percorso creativo di un’artista, padrone delle tecniche di Photoshop, che usa la sua macchina fotografica, ma anche lo smartphone, per cogliere alcuni particolari della realtà per re-inventarli e collocarli in un nuovo mondo, del tutto surreale e immaginifico.
Bart Herreman, nato in Belgio dove ha vissuto fino agli anni Sessanta, poi ha frequentato l’accademia Sint Joost di Breda in Olanda. Tasferitosi in Italia e inizia la sua carriera di fotografo: dalla moda ai reportage, arredamento, architettura e still life. Con l’avvento della fotografia digitale ha continuato la sua ricerca creando un mondo di fantasie e surrealismo: animali e personaggi vengono rappresentati in un mondo che di volta in volta rappresenta luoghi improbabili e momenti quotidiani. Bart Herreman, non vuole definirsi un “surrealista” ma nelle sue foto traspare con forza la lezione dei “maestri” del surrealismo. Troviamo il geometrismo impazzito o ordinato di Mirò, da Ernst l’intreccio delle immagini e delle situazione che spiazzano il pubblico che non riesce ad “uscire” da quella apparente illogicità; da Magritte il piacere di giocare con le immagini combinando il reale con il fantastico; da Dalì la straordinaria capacità eclettica della “trasformazione” delle immagini. Herreman, con le sue fotografie colme di straordinaria capacità realizzativa, ci svela il suo mondo immaginario fatto di convivenze impossibili, uomini sbigottiti e animali disinvolti, stimolando o facendo riemergere dall’“io” di chi guarda l’irreale realtà, di stimolare l’immaginazione sopita, di imporre allo sguardo la rappresentazione di qualcosa che oltrepassa il reale, una sorta di viaggio infinito senza limiti di tempo e luoghi. In ogni composizione c’è sempre qualcosa di sorprendente, di artificioso e nello stesso tempo di rivelatore. La mostra è visitabile oggi, a ingresso libero dalle 16.30 alle 19. Info: tel. 371 6257954, [email protected]