"Un terzo delle attività ricettive chiuderà nei mesi invernali"

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"La stima dei dati medi a livello nazionale, conferma rincari fino a trequattro volte i costi preventivati", dice la direttrice di Confcommercio Lucca e Massa Carrara, Sara Giovannini. E le ricadute saranno pesantissime su larga scala per tutto il settore terziario, con pochi distinguo tra attività più o meno energivore. "Un’azienda su tre del settore ricettivo opterà per la chiusura durante tutta la stagione invernale. Con delle diversificazioni – spiega Giovannini – a seconda,ad esempio, che si tratti di strutture con o senza fotovoltaico: questo è già un elemento che i decisori politici dovranno considerare, muovendosi in direzione della rimozione dei vincoli normativi che ne impediscono l’installazione in luoghi di interesse storico-architettonico come i centri cittadini". Un contraccolpo altrettanto forte per il settore no-food "a causa dell’inflazione che comporta la contrazione dei consumi per la famiglia media" spiega la direttrice di Confcommercio.

L’associazione, dopo aver chiesto ai propri associati di esporre le bollette in vetrina, ha aderito alla nuova protesta lanciata dai vertici nazionali: martedì luci spente per 15 minuti. Un gesto simbolico per denunciare l’insostenibilità aumenti dei costi energetici alla politica e alle istituzioni. "C’è bisogno di misure tempestive, di interventi immediati: occorre una politica governativa chiara – spiega la direttrice – ma soprattutto veloce". Tra le richieste della Confcommercio ci sono la sospensione o rateizzazione delle bollette almeno fino a fine anno, l’aumento del credito d’imposta e la sua estensione anche alle piccole imprese non energivore, poi l’esonero di tutti gli utenti dal pagamento degli oneri di sistema fino a che il prezzo di energia e gas torni a livelli accettabili e l’incremento fino al 90% della copertura offerta dal Fondo di garanzia.

Michela Carlotti