Un polo artistico vicino alla comunità Il Museo Guadagnucci entra nel futuro

Gli spazi di Villa Rinchiostra sempre più aperti agli artisti del presente. Un occhio di riguardo al territorio. Cinzia Compalati: "Ai progetti per le scuole sarà affiancato un fumetto. E accessi dedicati ai più fragili"

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Grande scultore massese, formatosi in Francia e vissuto a lungo a Parigi, Gigi Guadagnucci (Massa, 18 aprile 1915-Massa, 14 settembre 2013), il “poeta della forma”, è stato uno dei principali maestri del marmo del XX secolo. Cinzia Compalati, la direttrice, ci racconta in un’intervista il museo dedicato all’artista, immerso nello splendido parco della seicentesca Villa La Rinchiostra.

Quali sono state le principali motivazioni che hanno incoraggiato la creazione di questa galleria e qual è il suo obiettivo principale?

"Il museo trae origine dalla donazione di un consistente nucleo di opere, ceduto da Guadagnucci stesso e dalla moglie, al Comune di Massa nel 2012 con l’obiettivo specifico di aprire un museo che contenesse una selezione significativa della sua produzione. Lo scultore riteneva che l’apertura di un museo potesse costituire la base per trasformare la villa in un polo dedicato alle arti contemporanee, che è quello che cerchiamo di fare tutt’oggi".

Quali opere sono presenti all’interno della galleria?

"I lavori inseriti nel percorso di visita si caratterizzano per il virtuosismo con cui l’artista tratta il materiale (principalmente il marmo, ma Guadagnucci lavorò anche con il bardiglio, la pietra calcarea, l’onice e il travertino). Le sue opere toccano diversi temi: la natura, la terra natia, l’eros, gli astri celesti. Due opere, in particolare, meritano di essere menzionate: Germination e Brugiana. La prima, con la sua forma a mandorla che sembra un bocciolo, anticipa un po’ tutti quei fiori che farà sbocciare nel corso della sua carriera. La seconda, invece, scolpita in badiglio, fu scelta proprio dall’artista come opera d’affezione".

Dal punto di vista organizzativo, il Museo prevede dei programmi dedicati anche ad un pubblico più fragile?

"Certamente. Accanto alle opere, sono presenti delle tavole apposite per i non vedenti, che in questo modo possono conoscere le opere. Dedichiamo a loro anche delle visite nelle quali gli consentiamo di toccare le sculture. Organizziamo anche delle esperienze per coloro che soffrono di Alzheimer e gli accompagnatori, per i non udenti e per bambini con disturbo dello spettro autistico. Riusciamo ad accogliere tutti i pubblici più fragili, rendendo il Museo veramente accessibile a tutti".

Nel 2021 il Museo ha collaborato con Vougue, può parlarci di questa esperienza?

"Il progetto fu ideato da Valentina Ciarallo in occasione del White Issue Vogue Italia. In quell’occasione il Museo Gigi Guadagnucci ospitò in anteprima 49 copertine d’artista realizzate a partire dall’edizione speciale della nota rivista, uscita durante il primo lockdown con una copertina completamente bianca, segno di sconcerto, stupore e attesa. Grazie a questa iniziativa, gli spazi di Villa della Rinchiostra si sono aperti agli artisti del presente, capaci di rimettersi in gioco e reinventare altri modi espressivi".

Avete organizzato dei progetti per le scuole?

"Essendo un piccolo museo, ci teniamo molto ad avere un rapporto diretto con la comunità. Nell’immediato, il progetto più significativo, oltre all’offerta didattica che offriamo tutti gli anni rivolta a tutte le scuole di ordine e grado, c’è quello di un fumetto che sta realizzando un giovane massese, Lorenzo Grassi. In questo modo, dopo la visita, i ragazzi possono portarsi a casa qualcosa che con un linguaggio più semplice gli ricordi sempre questa esperienza".

Come è stata la risposta dei cittadini massesi nei confronti del Museo?

"Trovandosi in mezzo a Pietrasanta e Carrara, due importanti città legate all’arte visiva, Massa fatica un po’ di più a crearsi un’identità forte. Dal mio punto vista, però, i cittadini hanno risposto positivamente. Sicuramente il Museo dovrebbe essere più conosciuto, tuttavia, grazie a una forte identificazione con l’artista, è anche molto amato".

Può indicare tre buoni motivi per visitare il Museo Gigi Guadagnucci?

"Il primo credo sia quello di venire a conoscere l’unico museo civico della città. Il secondo è per fare un’esperienza: abbiamo progettato dei momenti dedicati non solo per le scuole ma anche per famiglie o adulti da soli. L’ultimo è quello di vivere uno spazio come quello di Villa Rinchiostra e del suo parco: un luogo davvero unico".

Sara Dell’Amico