Un microchip sui blocchi di marmo. Sempre più aziende del lapideo si stanno dotando dei sistemi di tracciabilità del materiale che, una volta inquadrato con il telefonino, racconta la sua storia: dalla cava di provenienza fino alla certificazione che si tratta di marmo di Carrara.
Non è il sistema di tracciabilità richiesto dalla legge regionale 35, quella per stabilire quanti blocchi vengono estratti cava per cava, ma è sicuramente un passo avanti nel contrastare le contraffazioni sempre più frequenti della pietra naturale più famosa al mondo. Una sorta di marchio per stabilire che quel prodotto è veramente estratto a Carrara, proprio come l’Igp per il lardo di Colonnata.
Da tempo questa tecnologia è utilizzata anche la “Max marmi“ di Massimiliano Merciadri e Claudio Santi per certificare il Calacatta macchia vecchia, un marmo apuano il cui fondo bianchissimo è attraversato da venature che variano dall’arancio all’oro, dal grigio al viola. A fornire questa tecnologia è la “Apuana Sb“ di Claudio Morelli, azienda specializzata in sistemi di tracciabilità e anticontraffazione. "I nostri sistemi rispondono anche ai criteri della legge 35 e su richiesta delle aziende si potrebbero usare quando il Comune sarà pronto con il server – spiega Morelli –. La garanzia d’origine però dà anche altri vantaggi. Pensiamo al regolamento Ue ‘Eco design’ per la progettazione eco compatibile. Un regolamento che prevede la marcatura digitale dei prodotti di arredamento, e di conseguenza anche di quelli fatti con il marmo di Carrara. I chip raccontano la storia del prodotto e dei vari passaggi produttivi, garantendo al consumatore finale maggior trasparenza e indicazioni sul corretto smaltimento degli stessi. Il tutto nasce per regolamentare il giusto smaltimento di questi oggetti. L’Unione europea ha stabilito dei protocolli per lo smaltimento di questi oggetti al termine della loro vita".
Il sistema viene usato in particolare per contrastare il fenomeno delle contraffazioni, come spiega Massimiliano Merciadri: "Il sistema che abbiamo ideato e sviluppato con Apuana Sb è un certificato di autenticità che applichiamo ad ogni lastra di Calacatta macchia vecchia (marchio registrato) che vendiamo in Italia e in ogni parte del mondo – aggiunge Merciadri–. E lo facciamo usando un’etichetta adesiva anticontraffazione al cui interno sono contenuti un certificato di ispezione, che ne garantisce la provenienza e l’originalità, la foto della lastra su cui è applicato, i dati tecnici del materiale e la firma digitale". Alessandra Poggi