"Un disagio che viviamo ogni giorno". La rabbia degli autotrasportatori

Cna e Confartigianato chiedono una manutenzione costante di viadotti e gallerie

"Un disagio che viviamo ogni giorno". La rabbia degli autotrasportatori
"Un disagio che viviamo ogni giorno". La rabbia degli autotrasportatori

La chiusura dell’autostrada ha messo in ginocchio per diverse ore il traffico sul territorio e nel mezzo del caos ci sono finiti anche gli autotrasportatori. Loro l’asfalto lo macinano, giorno dopo giorno, pioggia e sole. Ieri sono stati ‘travolti’ da una situazione vista poche volte e la reazione spesso è quella dello sconforto, di chi ormai non vede alternative a una paziente attesa: "La viabilità è quella che è". "Le nostre strade le conosciamo… Forse sarebbero serviti più agenti agli incroci a smistare il traffico". Ma alternative, serie, non se ne vedono sul campo. E i risultati li vivono sulla loro pelle: "Dalla rotatoria della Strada dei Marmi al deposito ci ho messo mezz’ora. Sono meno di tre chilometri" racconta Cesare Pilli, presidente degli autotrasportatori di Confartigianato. "Stamani è stata critica per tutti – prosegue Giorgio Favullo, presidente Fita Cna -. Hanno convogliato tutto il traffico dell’autostrada sulla viabilità ordinaria, che già fa fatica, e tutto si è congestionato". E di beghe da affrontare gli autotrasportatori ne hanno tutti i giorni con una viabilità non all’altezza di un territorio turistico e imprenditoriale al tempo stesso, racchiuso fra monti e mare. Sui monti poi si estrae marmo che scende a valle sui bisonti della strada. Tonnellate su tonnellate che polverizzano l’asfalto senza manutenzione costante: "Il confronto con l’assessore di Carrara è costante - continua Favullo -, sono stati eseguiti degli interventi che hanno tamponato le situazioni più critiche. Ma bisognerebbe aumentare il plafond per la viabilità a monte, non solo per la Strada dei Marmi, da destinare a interventi importanti di manutenzione in modo da poter programmare per tempo. Non solo asfaltature ma anche sistemazione della rete di raccolta delle acque. Buche e altri dissesti stradali provocano danni alle aziende che vanno in sofferenza perché i costi di gestione e manutenzione dei veicoli sono aumentati. Si dovrebbe iniziare a valutare anche l’utilizzo di materiali migliori per la manutenzione: costano di più ma garantiscono una maggiore tenuta". "Hanno asfaltato solo l’ultima galleria della Strada dei Marmi – incalza Pilli – ma hanno lasciato così com’è tutto il resto, fino alla Tassara è piena di buche. Hanno iniziato a tagliare anche i rami sporgenti ma solo quelli bassi mentre continuiamo a spaccare gli specchietti e a rovinare le cabine. Fanno, sì, ma serve di più". Se a monte si piange, a valle c’è da mettersi le mani nei capelli per via Marchetti: "La strada principale che collega la rotatoria dei marmi a via Dorsale è un disastro" dicono sia Pilli sia Favullo. "La Provincia dice che è stata inserita nel piano asfalti 2023 e dovrebbe aprire il cantiere entro fine ottobre dal sottopasso fino a via Dorsale. Speriamo".