Uil area nord Toscana Franco Borghini confermato segretario

Il congresso si è espresso all’unanimità. Presenti Proietti e Fantappiè "Occorre salvare la Sanac e vigilare su Isr e Imm. Più soldi alla sanità"

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Il terzo congresso della Uil area nord Toscana ha confermato all’unanimità con un grande applauso di tutti i delegati presenti in sala il segretario Franco Borghini. Un’assemblea molto partecipata, a cui hanno preso parte i rappresentanti di tutte le categorie che formano la grande famiglia del sindacato sulle province di Lucca e Massa Carrara alla presenza del segretario confederale nazionale Uil, Domenico Proietti, e del nuovo segretario generale Uil Toscana, Paolo Fantappiè. "In Toscana siamo fermi al modello dei campanili – ha detto Fantappiè –. Non esiste più quell’efficienza che ci veniva riconosciuta fino a qualche anno fa. Mancano le infrastrutture adeguate che i toscani meritano". E’ stato poi il segretario Borghini a tracciare le linee del mandato giunto a conclusione all’interno dell’attuale quadro economico e sociale segnato in particolare dalla crisi sanitaria ed economica. Borghini ha ricordato l’esigenza di tornare a investire nella sanità, dalle strutture al personale e ha evidenziato inoltre come molti colossi si siano arricchiti ulteriormente grazie alla pandemia". Il tema caldo, a livello locale, è stato quello della Sanac: "Un’azienda che rappresentava l’eccellenza al servizio del siderurgico italiano, dell’acciaieria di Taranto, e che rischia oggi nella migliore delle ipotesi di essere svenduta per un tozzo di pane a una società indiana con chissà quali possibilità di salvezza. Ma rischia soprattutto di chiudere per sempre i battenti a ottobre se non si conclude l’operazione di acquisto ed è, diciamocelo, una possibilità molto concreta. Sarebbe un disastro economico e sociale per la provincia apuana che dovremmo scongiurare ma che ha anche colpevoli ben precisi. La pistola fumante è nelle mani del Governo, dello Stato che uccide se stesso". Sempre a Massa Carrara restano aperte vertenze e battaglie importanti su cui bisogna vigilare: il futuro dell’Istituto studi e ricerche dopo l’accorpamento della Camera di Commercio, quello della Fiera Marmo Macchine di Carrara. Il sindacato resterà vigile "sulla deperimetrazione in atto della Zona industriale, dove alle aziende del manifatturiero si preferiscono capannoni per il commercio". Tema chiave per entrambe le province è poi quello del lapideo: "Un bene non rinnovabile, un’attività a forte impatto ambientale ma il marmo è imprescindibile per mantenere in piedi la nostra economia. Non ci sembra corretto che un bene comune di tutti sia sfruttato e porti ricchezza e benessere solo a poche famiglie o a gruppi stranieri, così come non possiamo accettare la richiesta di chiusura totale. Serve il giusto equilibrio".