
Boom di presenze nel weekend di Pasqua, che apre la bella stagione dei turisti
Una Pasqua gustosa alternata tra ristoranti pieni, escursioni ambientali e visite a chiese e musei. Nonostante la giornata di pioggia, i turisti hanno fatto uno slalom tra gastronomia e cultura. Regina incontrastata della settimana è stata la tavola imbandita, diventata uno dei richiami più interessanti. Ambiente e tradizione hanno costituito il binomio vincente per una vacanza tranquilla all’insegna della scoperta o del ritorno.
Sono stati in molti ad attendere il proprio turno all’uscita di ristoranti e trattorie e chi non ha avuto la voglia di fare la fila si è accontentato anche di un panino. Numerose le escursioni al castello del Piagnaro attraverso la via dei Chiosi, usando la nuova passerella esterna al battifredo realizzata per facilitare l’accesso dei visitatori. Ma anche le chiese sono state invase dai turisti sia per la partecipazione alle cerimonie religiose della settimana santa, che per ammirarne le caratteristiche artistiche e storiche. Grande affluenza di visitatori al Museo delle statue stele del Piagnaro. Pro Loco sotto pressione per la grande richiesta di dépliant illustrativi e informazioni, notevole l’interesse per le aziende agrituristiche. Ma non c’è stata solo la gastronomia, è stata apprezzata anche la cultura scoprendone gli aspetti più originali. Plotoni di escursionisti hanno approfittato della bella giornata di lunedì per mettere insieme le emozioni offerte dagli antichi sentieri di montagna con le meraviglie dei centri storici. Ma già a partire dal giovedì santo numerose sono state le presenze nei centri del territorio per le cerimonie liturgiche. In primo piano la visita ai sepolcri nelle chiese pontremolesi, che si sono riempite di fedeli e appassionati d’arte perché sono stati esposti veri tesori artistici il Cristo al Calvario dell’artista piacentino Giovanni Setti nella chiesa di San Geminiano assieme a una madonna di scuola genovese ma di grande interesse anche altre importanti sculture a Nostra Donna, San Nicolò, Santa Cristina e San Colombano. Sono tanti gli appassionati che hanno scoperto il fascino delle pievi, delle cappelle e delle tradizioni religiose che rivelano l’identità di un popolo.
Natalino Benaccì