
di Maurizio Munda
Defilata al punto da non farsi notare, non facilmente raggiungibile attraverso una strada impraticabile, poco conosciuta al grande pubblico, ma è la struttura sportiva più antica del territorio. Anno di nascita 1896, il tiro a segno di Fossola è il decano degli impianti sportivi carraresi.
La facciata che si spalanca alla vista quando si arriva nel piazzale tradisce l’architettura di fine ‘800, i suoi 125 anni non se li porta male, ma i lavori di miglioramento sono all’ordine del giorno e il sodalizio fa i salti mortali per farvi fronte. "Gli enti locali non ci conoscono, da cinque anni la strada di accesso, prima militare, è diventa comunale, ma da un anno è un disastro – racconta Luciano Iardella, il presidente del Tiro a Segno –. Sono solo 1200 metri, ma pieni di buche che noi tappiamo alla meglio. Il Comune taglia l’erba a bordo strada una volta l’anno: occorre una maggiore manutenzione. Più volte abbiamo scritto al Comune, ma non sono mai arrivare risposte". E poi c’è la pulizia interna del poligono da 300 metri: taglio erba due volte l’anno, mentre una volta l’anno c’è la bonifica da piombo con il setacciamento di tutta la terra. "A nostro carico sono anche i lavori di pulizia dei fossi e dei boschi. Per le alluvioni abbiamo dovuto provvedere noi. La Marina Militare ci dà una mano con le ruspe, ma l’impegno resta notevole. La sezione nasce nel 1896 (la 14esima in Toscana) sull’onda delle società di ispirazione garibaldina fiorite in tutta Italia dal 1861. Da quei giorni l’attività non si è mai fermata, e oggi su tutto il territorio nazionale è uno dei pochi poligoni per fuoco da 300 metri.
"La proprietà del poligono da 300 metri è del demanio, la gestione è della Marina Militare, ma una legge degli anni ’40 ne affida la gestione al tiro a segno – continua Iardella –. Della società carrarese sono invece i poligoni da 25 metri (a fuoco chiuso e cielo aperto) e quello ad aria compressa 10 metri". Molti i frequentatori del poligono: ci sono circa 200 soci d’obbligo (quelli che devono sparare in virtù della professione esercitata), i soci frequentatori (circa 450 che sparano per divertimento), gli agonisti (una cinquantina dediti alle gare). In tutto 700 persone per le specialità pistola ad aria compressa, carabina ad aria compressa, pistola a fuoco (calibro da 22 a 38), fucili (calibro da 22 a 308). "Negli ultimi 20 anni, con i nostri denari e con l’aiuto della Unione italiana tiro a segno, abbiamo realizzato il poligono ad aria compressa e a fuoco 25 metri, ma adesso vorremmo realizzare l’ascensore per i portatori di handicap (per raggiungere il poligono ad aria compressa ci sono solo le scale, ndr.), e stiamo cercando di ottenere un finanziamento a tasso zero tramite il credito sportivo del Coni. Per lo stesso poligono c’è poi la necessità di rafforzare il tetto che ha problemi di guaina, mentre nel poligono dei 300 metri c’è da rinforzare il muro perimetrale e quello divisorio con i 25 metri". Insomma tanti lavori per tenere efficiente e valorizzare una eccellenza locale.