REDAZIONE MASSA CARRARA

Terremoto, la mappa dei pericoli

Nella provincia apuana sono a rischio quasi 60mila abitazioni. Ora è possibile avere un bonus quando si fanno i lavori in casa

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Massa, 18 marzo 2017 - SONO quasi 60mila le abitazioni da mettere in sicurezza a Massa Carrara contro il rischio sismico, di cui oltre 28mila ricadono nella seconda fascia su una scala da 1 a 4 in ordine decrescente. E’ quanto emerso ieri mattina durante la conferenza stampa indetta dall’Ordine degli architetti di Firenze sul maxi piano di messa in sicurezza del territorio tramite il meccanismo del ‘Sisma bonus’. Come detto a Massa Carrara sono 28.278 gli edifici in fascia 2 e 31.471 nella 3. «Secondo quanto stabilito nella Legge di Stabilità 2017 – spiega Maurizio Ferrini, componente della commissione strutture dell’Ordine e già dirigente del servizio sismico della Regione – il Sisma bonus costituisce la pietra miliare nella politica di prevenzione in Italia dopo alcune esperienze positive ma sporadiche. Si tratta di una strategia organica e strutturale di riduzione progressiva del rischio sismico nelle aree classificate sismiche e degli edifici residenziali e produttivi». Per gli interventi di messa in sicurezza degli edifici è possibile detrarre dall’Imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) o dall’Imposta sul reddito delle società (Ires) le spese sostenute dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, in percentuale variabile in relazione alla classe di rischio sismico raggiunta in seguito ai lavori. In pratica, più si migliora la sicurezza dell’edificio e più si può detrarre.

«Nelle singole unità immobiliari – evidenzia Elvio Cecchini, coordinatore della Federazione architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della Toscana - la detrazione fiscale è pari al 50% delle spese sostenute se non si calcola la classe di rischio, al 70% se l’intervento determina il miglioramento di una classe di rischio, all’80% se migliora di due classi». Il tetto di spesa su cui calcolare la detrazione, che verrà ripartita in 5 quote annuali di pari importo, è pari a 96mila euro. Nei condomini si parte dal 75% e si può arrivare fino alla detrazione dell’85% della spesa, su un tetto complessivo fino a 96mila euro per ogni unità immobiliare. Un’altra novità importante, che rende più appetibile il pacchetto Sisma bonus, è la possibilità di portare in detrazione anche le spese sostenute per lo studio di valutazione della classe di rischio dell’edificio, preliminare alla di messa in sicurezza.

Nel concreto il primo passo da fare è proprio rivolgersi a un professionista per capire se l’edificio rientri nei parametri del Sisma bonus e di quali interventi necessiti. «La semplicità applicativa delle linee guida per la classificazione del rischio sismico degli edifici insieme al Sisma bonus – sottolinea Mario De Stefano, Università architettura Firenze – potrebbe contribuire significativamente alla ripresa dell’intero settore dell’edilizia».