PATRIK PUCCIARELLI
Cronaca

Teatro di.. solidarietà. Il vecchio capannone rinasce da un sogno

Un gruppo di giovani sta costruendo il nuovo spazio dietro agli Animosi. Recupero bioedilizio con ‘terrapaglia’ e tanti volontari aiutano nei lavori.

Teatro di.. solidarietà. Il vecchio capannone rinasce da un sogno

Teatro di.. solidarietà. Il vecchio capannone rinasce da un sogno

Un sogno che si fa spazio tra le mura di un piccolo teatro. Mura in costruzione che si ergono grazie alla passione di un gruppo di artisti. Nel vicolo San Pietro 13c a Carrara il cantiere che, sui disegni dell’architetto Mariagrazia Contarini, darà forma a un luogo nuovo "dove poter proporre attività alla città, spettacoli, laboratori...". Così spiega l’ideatrice carrarese Soledad Nicolazzi, attrice, regista e formatrice teatrale che, insieme all’attrice e traduttrice Dalia Padoa, si sporca le mani di terra e paglia per costruire il teatro. Insieme hanno anche fondato Dalia Padoa la compagnia ‘Stradevarie. Ora nel progetto anche Emiliana Melchiori che si occupa della comunicazione e la fotografa Gaia Pivac. "Non volevamo utilizzare materiali tradizionali come cemento e polistirolo – spiega – ma era necessario fare un passo in più così abbiamo contattato Dino Mengucci, fondatore del centro per l’educazione ambientale ‘Panta Rei’ in Umbria, e grazie alla sua collaborazione abbiamo scoperto la terrapaglia. Utilizziamo la tecnica della bioedilizia chiamata Torshì con materiali eco-compatibili. Di cemento sono solo le fondamenta perché per legge deve essere così, ma il resto della struttura è solo legno e le intercapedini tra un pilastro e l’altro sono riempite di paglia pressata e terra, un’antica tecnica tutt’ora utilizzata in Francia. Tearrapaglia verrà messa anche sotto le tegole per coibentare il tetto. Il tutto poi sarà certificato dai tecnici sia dal punto di vista sismico che da quello ignifugo".

Lo spazio, proprio dietro il teatro Animosi, è stato recuperato. "C’era un capannone ed era diventato una discarica a cielo aperto – prosegue Soledad Nicolazzi :. Avevamo da parte una piccola somma di denaro, ma in corso d’opera la spesa è lievitata anche perché il tetto del capannone era tutto in amianto. Circa 5mila euro di spesa per lo smaltimento, un bel colpo per il progetto. Insieme al mio compagno Matteo Serafin non avevamo mai affrontato un’avventura del genere però il sogno è sempre stato più grande delle avversità. Con l’aiuto di ingegneri, geologi, artisti, attori e musicisti, ci siamo rimboccati le maniche, poi con Mariagrazia Contarini abbiamo aperto un’associazione di promozione sociale l’Aps ‘Teatro di Terra’ e tutto piano piano sta prendendo forma".

Il progetto è qualcosa di più grande, fatto di capitale sociale e umano. "Diversi volontari della provincia si sono presentati in cantiere e hanno iniziato a lavorare – racconta –. La tecnica di costruzione è molto semplice, basta poco per apprenderla". Però ad un certo punto, visti appunto i costi, è stato necessario dare il via a una raccolta fondi. "C’e tempo fino a metà marzo per donare, e dare vita a uno spazio di 100 metri quadri che darà la possibilità di ospitare circa 50 spettatori – sottolinea Nicolazzi –. Ma è possibile aiutarci non solo attraverso le donazioni: ci si può tesserare con la nostra associazione e venire in cantiere per darci una mano materialmente, imparare la tecnica di costruzione con la terrapaglia stando tutti assieme perché sono le situazioni collettive in primis che generano arte e cultura. C’è anche una terza strada per contribuire al progetto: raccogliere i materiali come tegole, parquet o anche un semplice lavandino magari è abbandonato in cantina".

Per promuovere la raccolta fondi da venerdì 16 a domenica 18 febbraio il primo spettacolo nel cantiere del teatro. "Dalle 18.30 al calar del sole per 15 minuti faremo una rappresentazione di teatro delle ombre portando in scena la fiaba dal titolo ‘Zazzarona’ – spiega Soledad Nicolazzi - e dato che non possiamo ancora accogliere il pubblico sarà possibile vederlo dal parcheggio del Conad dall’altra parte del torrente Carrione proprio di fronte alla struttura".