"Tagli al trasporto pubblico locale Ci sono gravi rischi per i lavoratori"

I sindacati suonano l’allarme per la riduzione del servizio che toccherà la Lunigiana

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Il trasporto pubblico locale continua a essere un nervo scoperto per utenti e lavoratori. Sono circa 350-400mila i chilometri di percorrenza che entro ottobre 2023 dovrebbero essere cancellati dal servizio pubblico previsto per la provincia di Massa Carrara sulle linee deboli. In pratica, questa previsione si dovrebbe tradurre in tagli che insistono prevalentemente, se non quasi completamente, sulle tratte della Lunigiana. È quanto scritto nel contratto d’appalto che all’epoca poteva rispondere ad esigenze che non sono quelle attuali, sfibrate dai tempi lunghi di un affidamento rimasto bloccato per anni nelle aule dei tribunali tra contenziosi delle parti interessate, Regione, il vecchio gestore Ctt Nord e il nuovo Autolinee Toscana. Tagli sui quali da mesi la Fit-Cisl si sta sta impegnando a tutela dei lavoratori ed a garanzia del servizio all’utenza, tanto più utile in un periodo in cui il caro benzina spinge molti lavoratori a fare uso dei mezzi pubblici. "Come sindacato – spiegano i delegati Francesco Pappini e Tomaso Leoncini - abbiamo già incontrato la Provincia, abbiamo incontrato diversi sindaci, abbiamo scritto sulla stampa ma per ora nessuna garanzia di tutela né per i cittadini, né per i lavoratori". E proseguono sui rischi per i lavoratori: "Nella peggiore delle ipotesi, possono essere trasferiti dalla attuale società Autolinee Toscane di 5000 addetti a piccole Cooperative che non possono offrire nessun tipo di garanzia contrattuale, salariale e normativa. Nella migliore delle ipotesi, invece, i lavoratori rischiano di essere trasferiti a 100 chilometri da casa con spese a proprio carico". Intanto, il 5 luglio si è mossa la politica con un tavolo provinciale ad hoc dove ogni sindaco è stato edotto sui tagli che coinvolgono i Comuni di competenza e che è terminato con l’impegno di una prossima convocazione in cui ogni Comune presenterà le criticità derivanti dai tagli delle varie corse. "Siamo in attesa di una convocazione nelle prossime settimane – dice il presidente dell’Unione Comuni, Gianluigi Giannetti – Si lavora anche per soluzioni alternative quali l’utilizzo di scuolabus che già fanno un servizio di questo tipo sul territorio. Chiaramente la Regione deve mettere risorse per contribuire al sostentamento di questo servizio da parte dei Comuni. O si possono pensare servizi a chiamata: si ragiona su più soluzioni e bisogna capire quali siano le più puntuali e attuabili per la Lunigiana".

Michela Carlotti