REDAZIONE MASSA CARRARA

Sventa la truffa del falso incidente: "Mi sono finta mia madre al telefono"

Montignoso, hanno tentato di raggirare coppia ultraottantenne spacciandosi per maresciallo e avvocato

Sventa la truffa del falso incidente: "Mi sono finta mia madre al telefono"

Sventa una truffa ai danni degli anziani genitori da 15mila euro e consegna alle forze dell’ordine uno della banda. Coraggio, sangue freddo quanto basta e... capacità di attrice. Protagonista della storia, l’ennesima e odiosa “truffa del maresciallo dei carabinieri“, è la figlia della coppia, una donna di 64 anni che preferisce restare anonima ma rivela a La Nazione tutta la storia. Ha incastrato un 21enne campano che con due complici aveva architettato una truffa ai danni dei genitori, una coppia ultraottantenne che vive a Montignoso.

"E’ necessario che le persone sappiano e stiano attente per non cadere in queste trappole", sottolinea. La truffa risale a un paio di giorni fa, quando intorno alle 15 ai genitori della donna è arrivata una telefonata sul telefono fisso. Il caso ha voluto che in quel momento la figlia fosse in casa. E’ stato il padre a rispondere al sedicente maresciallo dei carabinieri, che ha chiesto della moglie dicendo che doveva dare una notizia importante. La sessantenne intuisce che qualcosa non va e si finge la mamma. Il falso maresciallo ha così raccontato che la figlia aveva investisto una donna e che era grave, sostenendo che dovesse subire un’operazione e che l’incidente era avvenuto perchè l’investitrice era ubriaca. Insomma, una situazione di estrema gravità per la quale la guidatrice avrebbe avuto bisogno della assistenza legale per evitare guai giudiziari pesanti. Il finto maresciallo rassicura la presunta mamma dicendo che un avvocato andrà a casa e per la “modica” somma di 12mila euro la posizione della investirice avrebbe potuto essere gestita con conseguenze meno gravi. "Sono stata al gioco - racconta Anna, nome di fantasia - e ho detto che mia figlia, in realtà io, non doveva più guidare e e che avrei trovato il denaro. Sentnedo la mia disponibilità il finto maresciallo mi ha passato il presunto avvocato che mi ha detto che mia figlia rischiava tre anni di galera, che le condizioni della donna investita si erano aggravate e che sarebbero stati necesari ben 15mila euro. E – ha sottolineato la donna – ha rincarato che se non avevo quella somma in casa avrei potuto dare gioielli e quanto altro. Siamo rimasti al telefono circa 2 ore. Entrambi gli interlocutori mi raccomandavano di non avvisare nessuno e chiamavano al cellulare mio padre, decine di telefonate, alle quali ovviamente lui non rispondeva". Anna con molta abilità è risucita a chiedere l’aiuto di un vicino di casa che ha chiamato le forze dell’ordine: a quel punto, si è detta pronta a consegnare il denaro. "Al cancello di casa è arrivato un taxi dal quale è sceso un giovane che si è presentato come assistente dell’avvocato - prosegue nel racconto la donna - al quale ho consegnato un sacchetto con 100 euro quando lui lo ha afferrato sono intervenute le forze dell’ordine che lo hanno bloccato".

"Racconto questa storia perché spero di aiutare le persone a non cadere in trappole e perché sarebbe utile che figli e nipoti delle persone anziane mettessero in guardia i familiari. So che non è il primo caso nella nostra zona. Ringrazio le forze dell’ordine intervenute tempestivamente e in modo professionale per bloccare uno dei truffatori. E ringrazio anche il vicino dei miei genitori".

Maria Nudi