REDAZIONE MASSA CARRARA

Sul ’pianeta rosso’ adesso si parla anche italiano Merito di una ricercatrice di Firenze e “Leonardo“

Lo spazio è il luogo migliore da cui osservare il nostro pianeta per conoscerlo e proteggerlo. Dal 1964, quando l’Italia ha iniziato a contribuire all’esplorazione dello spazio, sono stati fatti tanti investimenti. Si è così creato un bagaglio di esperienza scientifica e industriale che ci rende leader nel mondo. Ma veniamo a oggi: il 18 febbraio il rover “Perseverance” è atterrato sul Pianeta Rosso. Scopo della missione, trovare conferma a quanto le prime esplorazioni hanno suggerito: miliardi di anni fa Marte era un pianeta con condizioni potenzialmente adatte alla vita. La missione è della Nasa, l’agenzia spaziale Usa, ma vede l’importante contributo italiano. Ad esempio, quello di una giovane scienziata e ricercatrice fiorentina: Teresa Fornaro. Sarà lei, per volontà Nasa, a guidare un gruppo di ricerca che analizzerà i dati di “Perseverance”. L’arrivo del rover è la prima tappa del piano “Mars Sample Return” per il quale un grande contributo è dato dall’industria italiana col gruppo Leonardo che ha studiato e progettato i due bracci robotici. Il primo, piccolo e agile, sarà montato sul Sample Fetch Rover dell’Esa che viaggerà sul suolo marziano per raccogliere con una pinza dei contenitori; il secondo, più robusto, sarà parte integrante del Sample Retriveral Lander della Nasa col compito di spostare i contenitori dal rover alla capsula che sarà lanciata in orbita. Qui avverrà il trasferimento su una sonda per riportare il materiale da noi. L’operazione dovrebbe finire nel 2031.