Storie di genetica nei secoli "Il Dna ci parla dei liguri apuani deportati secoli fa nel Sannio"

La scoperta del ricercatore Grassi che ha comparato i test di due attuali abitanti in questi luoghi "Persone che condividono un ’antico padre’ vissuto 200 anni prima del trasferimento forzato".

Storie di genetica nei secoli  "Il Dna ci parla dei liguri apuani  deportati secoli fa nel Sannio"
Storie di genetica nei secoli "Il Dna ci parla dei liguri apuani deportati secoli fa nel Sannio"

Il Dna umano è in grado di raccontarci storie affascinanti ed emozionanti. In genetica umana, si studia principalmente l’apogluppo della linea paterna, il cosidetto cromosoma Y, trasmesso di padre in figlio, in quanto le rappresentanti de sesso femminile ne sono prive, e l’apogluppo della linea materna, il cosidetto genoma mitricondiale, trasmesso dalla madre ai figli. Fra i vari ricercatori del settore, nella nostra zona, vi è da tempo Marco Grassi , con al suo attivo importanti risultati nel campo genetico che collegano lontani progenitori con persone tutt’ora viventi. "C’è un’eccezionale scoperta in una nostra ultima ricerca: l’ulteriore prova che ciò che ha scritto Tito Livio nella sua “Ad Urbe condita“ sulla deportazione da parte dei Romani di migliaia di Liguri Apuani, nel 180 a.C., nell’attuale zona di Circello, l’antico Sannio, è fondato. Dai test genetici effettuati infatti, abbiamo trovato due uomini - spiega il dottor Grassi - che dovrebbero aver condiviso “un antico padre“ tra il 450 e il 650 a.C.; si tratta di Franco Bernardini,appartentene a un’antica famiglia sarzanese e di Giovanni Ivo D’Agostino appartenente a un’altrettanto antica famiglia di Circello. In pratica, due lontani fratelli il cui antico padre è vissuto poco più di 200 anni prima della deportazione. Questa affascinante storia è racchiusa nel loro cromosoma Y, che si trasmette esclusivamente per via paterna e il loro apogluppo è il R1b U152 Z72, con un’alta frequenza nella nostra zona. Per cui, visti i presupposti storici e scientifici, la probabilità che entrambi siano discendenti per via paterna di un apuano è elevatissima. E’ una scoperta che troverà ulteriori conferme quando sarà ultimato il progetto “Lunigiana Dna“ che prevede di testare almeno 100 uomini dal cognome antico della zona. La ricerca scientifica, insomma, continua".

Roberto Oligeri