
Il direttore del Museo delle state stele Angelo Ghiretti a Pontevecchio
Massa, 5 maggio 2018 - A essere idealmente le protagoniste all’interno della chiesa parrocchiale di Cecina, c’erano proprio loro: le nove statue stele di Pontevecchio al centro della conferenza cui hanno partecipato alcuni fra i massimi esperti di queste preziosissime testimonianze del passato. Fra questi lo storico-medievalistaMario Nobili, che ha tracciato il significato dei toponimi ed elencato le ricerche degli antichi atti catastali fonte preziosa per ricostruire la storia del borghi della Valle di Navola, dove è situato Pontevecchio. Nobili nel suo intervento è stato supportato da Donatella Alessi, conservatrice del Museo del Castello di San Giorgio a La Spezia che ha ripercorso l’iter successivo al ritrovamento delle stele, nel febbraio del 1905 da parte del contadino Stefano Antonelli mostrando le prime foto dei reperti rinvenuti uno a fianco all’altro, in località «Bocciari» di Pontevecchio a fianco del rio Navola.
Alessi ha anche mostrato e la corrispondenza fra Ubaldo Mazzini, studioso e direttore del Museo Civico di La Spezia ed i proprietari in quell’epoca del terreno (Andrea Pellistri e Stefano Antonelli) con l’intermediazione di Antonio Mercanti, nonno materno di Nobili, a quel tempo consigliere comunale del Partito Socialista a Fivizzano.
«Le statue-stele di Pontevecchio furono cedute per la cifra di 500 lire nel 1909» ha dichiarato Alessi, presentando vetuste copie delle ricevute attestanti l’avvenuta compravendita. «C’è bisogno che sia noto il valore storico-archeologico di questi reperti – ha detto Angelo Ghiretti direttore del Museo delle Statue-Stele del Castello del Piagnaro di Pontremoli – so che c’è preoccupazione fra gli abitanti per le ricerche che la società Gaia intende intraprendere nella zona di Pontevecchio. Io invito il sindaco Grassi a salvaguardare questo sito:non devono andarci mezzi meccanici, inoltre è una forma di rispetto per la comunità che vive nella zona, sono molto preoccupato per questo e penso ci sia la necessità di procedere ad un’indagine, a degli scavi nella zona dei ‘Bocciari’ per verificare lo strato di terreno dove erano sepolte le statue-stele, con il volto rivolto a mezzogiorno:dall’analisi di questo strato noi potremo scoprire gli indizi ed i segreti degli antichi cerimoniali che si svolgevano attorno ad esse, situate normalmente nei pressi di corsi d’acqua, luoghi di frequenza e passaggio delle persone. Un’indagine rigorosa che permette di risalire al ‘Culto degli Antenati’. «Il Rotary Club di Lunigiana – ha dichiarato Giovanni Dosi, presidente uscente del Club- è felice di collaborare con il Museo per il progetto delle statue stele di Pontevecchio, Campoli, Caprio e Scorcetoli: coordineremo e finanzieremo anche le opere necessarie».
Relatori della conferenza e partecipanti si sono portati poi a Pontevecchio, poco più di un chilometro da Cecina, ad ammirare questo piccolo Eden dove fra castagni e ciliegi selvatici colossali, scorre fra cascate limpidissime il torrente Bardine, sormontato da un ponte romanico, interamente realizzato in pietra dal quale si percepisce l’aleggiare di un’atmosfera di mistero che avvolge quest’angolo di Lunigiana dove il tempo s’è fermato.