MAURIZIO MUNDA
Cronaca

Sport, battaglia per gli impianti. Cucurnia resta il delegato Coni: "Molti gli spazi da recuperare"

Confermato al vertice dello sport provinciale: in carica dal 2017 e resterà fino al 2028 "Soffriamo di strutture nate molti anni fa e non adeguate alle norme. E’ mancata lungimiranza".

Vittorio Cucurnia, delegato del Coni

Vittorio Cucurnia, delegato del Coni

Terzo mandato al vertice dello sport provinciale per Vittorio Cucurnia, al quale nei giorni scorsi è stata rinnovata la fiducia da parte del presidente del Coni regionale Simone Cardullo ed è stato confermato nel ruolo di delegato per la provincia di Massa e Carrara. In carica dal 2017, Cucurnia resterà al vertice dello sport provinciale per il quadriennio olimpico che si chiuderà nel 2028. "L’impiantistica sportiva è la nostra ossessione – esordisce Cucurnia parlando di quello che è stato fatto e di quello che sarà fatto –. Ho lavorato con una bella squadra. Il Coni si era un po’ disperso anche per la mancanza di una sede, ma abbiamo ricostruito un tessuto sfilacciato con un grosso lavoro di rilancio, recuperando un rapporto con tutte le amministrazioni locali, da Zeri a Montignoso. Con loro si cerca una normalità. Abbiamo risistemato situazioni dove non c’era il parere Coni, abbiamo molti spazi abbandonati da recuperare e valorizzare, come il mercato delle Jare di Massa, ma tutto il nostro impegno è volto a lavorare per gli impianti e il prossimo obiettivo è la trasformazione di un padiglione sportivo a Carrarafiere e contiamo di portare a casa il risultato tra il 2025 e il 2026".

Cucurnia insiste sui finanziamenti che si possono ottenere dal credito sportivo che eroga risorse ripartite a livello regionale: "tra credito sportivo (per gli enti locali estinguibile in 10 anni a tasso zero, per società sportive in 7 anni a tasso agevolato, ndr.) e Pnnr ci sono più soldi da spendere che progetti" continua a ripetere da tempo. Cucurnia analizza la attuale situazione degli impianti: "soffriamo di strutture nate molti anni fa e non adeguate alle norme uscite di volta in volta con il passare del tempo. E’ mancata la lungimiranza di adeguare subito gli impianti, ma tutto lo sport ruota sugli impianti e tutto lo sport porta un movimento non indifferente. E anche le necessità dei disabili sono state per lungo tempo ignorate, mentre negli ultimi anni sono diventate una priorità. Sugli impianti il Coni non decide, ma è chiamato a dare pareri, consigli e indicazioni, come accaduto per lo stadio e la piscina".

Impianti a parte, la situazione sportiva in provincia non è male e i numeri rivelano una provincia piccola, ma sportivamente molto attiva con la presenza di 28 federazioni (sono 50 quelle contemplate dal Coni a livello nazionale), 13 sono le società sportive associate, 6 gli enti di promozione sportiva, 4 le associazioni benemerite. E poi c’è l’esercito dei tesserati che sfiora le 6.000 unità, tra uomini, donne e giovani, che fanno sport con passione pur tra tante difficoltà e qualche peripezia. La federazione con il maggior numero di tesserati è il calcio, mentre sul podio ci sono ciclismo e atletica.

Maurizio Munda