REDAZIONE MASSA CARRARA

Spettro multinazionali nel marmo "Basta terrorizzare i lavoratori"

I sindacalisti Del Vecchio e Ventimiglia analizzano l’ipotesi di un arrivo di big stranieri nel mondo del lapideo "Siamo perplessi da chi lancia queste affermazioni: per evitare questo rischio basta rispettare la legge".

Spettro multinazionali nel marmo "Basta terrorizzare i lavoratori"

"Sul marmo serve una svolta, si smetta di fare terrorismo tra i lavoratori". Netta presa di posizione da parte di Nicola Del Vecchio segretario provinciale Cgil e Francesco Ventimiglia, segretario provinciale Fillea Cgil, in merito ad alcune affermazioni di questi ultimi giorni sulla eventualità dell’arrivo delle multinazionali nel lapideo. "Sono affermazioni che ci lasciano perplessi – dicono –, non sappiamo cosa significhi affermare di evitare il rischio, anche perché nessuno di noi vuole dimenticare la nostra storia e non valorizzare le esperienze, imprenditoriali o cooperative di questo settore, ma per evitare il rischio delle multinazionali e mantenere le concessioni serve rispettare la legge". L’attenzione si sposta poi sui progetti che saranno realizzati grazie all’articolo 21 e sulla necessità, per ottenere le concessioni, rappresentato dalla realizzazione della filiera, con l’obbligo di lavorazione in loco di almeno il 50 percento dell’escavato.

"Su questo tema serve iniziare a lavorare – proseguono - e lo diciamo sia all’amministrazione che dovrà valutare i progetti e provare ad adottare un sistema di tracciabilità degno di questo nome, sia alla parte imprenditoriale. L’esempio della vertenza del settore lapideo, condotta dai lavoratori carraresi la scorsa estate, ha portato per la prima volta ad inserire come elemento centrale della rivendicazione, oltre agli aumenti salariali e al riconoscimento delle professionalità, la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario. Questa per noi è una svolta che guarda al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle maestranze e alle questioni ambientali. La ricerca di un costante equilibrio tra ambiente, sicurezza e lavoro deve essere il nostro faro nell’azione quotidiana".

I due segretari ribadiscono l’importanza nell’investire sulla creazione di una filiera degna di questo nome, capace di creare occupazione anche al piano, e iniziando a completare il ciclo produttivo sul territorio; requisito imprescindibile per il rinnovo delle concessioni. "Nel ricordare questa vertenza dovrebbero sapere, soprattutto le nostre controparti – concludono -che senza confrontarsi in maniera costruttiva con la Cgil e la Fillea, che continua ad essere in maniera chiara il sindacato più rappresentativo in Provincia, difficilmente si potranno raggiungere obiettivi condivisi".