REDAZIONE MASSA CARRARA

Sostanze sospette sugli scogli: la denuncia

Capitaneria di porto al lavoro per individuare la provenienza di alcuni prodotti: si sospetta materiale inquinante usato per la pesca di frodo

CARRARA

Pesca di frodo in porto, accertamenti in corso da parte della capitaneria di porto. Attenzione massima nei confronti dell’uso di sostanze vietate. Ieri gli uomini della guardia costiera hanno portato avanti degli accertamenti nella zona della diga foranea dopo il ritrovamento di una sostanza sintetica sugli scogli che si trovano in corrispondenza dell’ultimo tratto della passeggiata. A segnalare per primo la strana sostanza abbandonata nel tratto esterno della scogliera è stato Riccardo Canesi, professore e ambientalista apuano, che ha deciso di informare subito non solo la capitaneria di porto, ma anche l’Autorità di sistema portuale, l’Arpat e il sindaco Francesco De Pasquale con una lettera. "Voglio segnalare – scrive Canesi – la presenza di sostanze tossiche sugli scogli del porto che vengono usate presumibilmente per la pesca di frodo. La mattina del primo maggio nella parte terminale della passeggiata sulla diga foranea del porto ho osservato una sostanza azzurrognola su uno scoglio. Potrebbe trattarsi di solfato di rame, comunemente detto verde rame. Pur non essendo un esperto, mi risulta che tale prodotto possa essere utilizzato, da persone irresponsabili e incuranti della legge ovviamente, per pescare soprattutto i polpi ma non solo. Oltre a sterminare polpi e pesci, con tale brutale sistema, si hanno pesanti effetti anche sull’ecosistema marino oltre che sulla salute degli eventuali consumatori".

La segnalazione del nostro lettore ieri mattina è stata presa in carico dal personale della capitaneria che ha subito cominciato tutti gli accertamenti del caso per appurare la reale natura della sostanza ritrovata sulla scogliera e la sua pericolosità. D’altro canto di un colore molto simile a quello del verderame sono anche diverse altre sostanze tra cui una in particolare che viene utilizzata per conservare i vermi da pesca e che, sebbene inquinante, non presenterebbe quantomeno problemi di tossicità. Starà comunque agli esperti della guardia costiera ora fare tutte le valutazioni del caso e capire di cosa si tratti. In ogni caso un altro problema messo in luce dal professore è la facilità con cui si accede alla diga foranea, nonostante si tratti di un luogo potenzialmente molto pericoloso. " Allo scoglio in questione – sottolinea Canesi - si arriva da un buco nella recinzione portuale, aperto da tempo immemorabile, che, a questo punto, sarebbe il caso di provvedere urgentemente a chiudere. Per questo, pur consapevole delle difficoltà operative della guardia costiera, mi permetto di sollecitare maggiori controlli nei confronti di tutte le forme di pesca di frodo sulla costa e in mare". Su quel tratto di porto, d’altro canto, tra pochi mesi partiranno i lavori per la costruzione della nuova passeggiata che si snoderà per ben 870 metri sopra la diga foranea e arriverà fino al faro e alla Madonnina. La passeggiata sarà larga 5 metri e avrà degli speciali parapetti trasparenti in acciaio e illuminazione raso terra, inoltre saranno realizzate delle opere sottomarine per addolcire l’impatto delle onde.