Sos per l’ex colonia Torino Comune chiama Regione

Lavori ancora bloccati a causa del ritrovamento di amianto "Troppi ritardi e procedimenti. Così rischia di saltare tutto"

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Sul prolungato stop ai lavori di rimozione del rifiuti nella spiaggia davanti all’ex Torino il sindaco Persiani e l’assessore Balloni chiamano in causa la Regione. Hanno scritto al presidente Eugenio Giani e all’assessore all’ambiente Monia Monni un incontro sul posto a Marina di Massa. La nota segue i continui confronti, anche attraverso gli uffici del settore Ambiente, con la direzione dei lavori e il responsabile unico del procedimento affidato a Sogesid, con gli uffici della Regione e con la ditta General Smontaggi, allo scopo di sensibilizzare sulla questione l’ente presieduto da Giani.

La vicenda è nota. La sospensione si deve al rinvenimento sulla superficie del terrapieno di materiale contenente amianto. "Ma questo – sostiene l’amministrazione comunale di Massa – pur già considerato come evento possibile nella documentazione di progetto, ha innescato nella attuale fase operativa un turbine di rimpalli di responsabilità che intendiamo stigmatizzare. Non riteniamo concepibile che i lavori iniziati con un anno di ritardo rispetto alle prime previsioni soffrano una battuta di arresto così lunga appena dopo l’inizio, e in questo la Regione Toscana pare non facilitare le cose richiedendo procedimenti operativi dispendiosi sia in termini economici e che di tempo, che rischiano di far saltare l’intero procedimento".

L’amministrazione comunale, "in questi anni sempre partecipe a tutti i tavoli tecnici e politici", aveva concordato l’inizio dei lavori per ottobre 2022 con fine lavori prevista a marzo 2023, perfettamente in tempo per la stagione balneare, ma a causa di questa sospensione i lavori rischiano di protrarsi oltre la stagione balneare con ricadute negative sul nostro turismo. "Tutto ciò – affermano Persiani e Balloni – riteniamo che debba essere evitato".

Quella dell’area ex Torino è una storia infinita di degrado. Anni di divieti di balneazione e di rifiuti che sommergono il terrapieno davanti all’ex colonia. Nel novembre scorso, quando furono rinvenute briciole d’amianto bloccando di fatto il cantiere per la bonifica appena aperto, il sindaco non aveva usato mezzi termini: "Sono anni – aveva detto Persiani – che fanno la caratterizzazione e l’amianto si vedeva a occhio nudo. E la ditta dice che non sa come toglierlo? Questa è una situazione che non si sopporta. Sarà materiale pericoloso, certo, ma crediamo che non sia cosi difficile prenderlo e portarlo via. Oggi ormai si rimuovono tetti, capannoni di amianto e qui ci fermiamo di fronte a delle briciole? E’ insopportabile".

Intanto quei cittadini, che negli anni hanno condotto una battaglia per recuperare quel tratto di litorale degradato, restano sbigottiti per tutta questa vicenda. E infuriati al pensiero di avere una estate con lavori in corso in una zona che invece meriterebbe, e aspetta da anni, di essere bonficata, sistemata e recuperata.