REDAZIONE MASSA CARRARA

Sogegross, i grossisti si difendono: "Nessuno è stato strumentalizzato"

I 22 imprenditori rispondono con una lettera alle critiche mosse dal sindaco Francesco Persiani "Se non avesse rifiutato il dialogo in consiglio comunale la protesta si sarebbe risolta in poco tempo".

Sogegross, i grossisti si difendono: "Nessuno è stato strumentalizzato"

Imprenditori e lavoratori preoccupati per il proprio futuro, nessuno è stato strumentalizzato. Non ci stanno le 22 aziende di commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, beverage, no food ed attrezzature e replicano punto su punto al sindaco Francesco Persiani. Un documento firmato ancora da 22 realtà: Angeloni Pietro, Angelonivini Di Salvatore Rigano, Copac, Delmar, Dilac, Ditta Alberti Di Palmiro Alberti, F.Lli Bongiorni, Gf1, Gros F4 F.Lli Panconi, Kc Service, La Milanesina, Luma Bevande, Maggi Frutta, Moial, Mosti Commerciale, Mottini Catering, Orto Verde, Panconi Catering, Paper One, Ricci Distribuzione Bevande, Sgm, Zanini Bassano. "La nostra protesta non è stata in nessun modo strumentalizzata. Siamo imprenditori che tentano di difendere il proprio lavoro e quello delle decine di dipendenti che occupano. Inoltre vorremmo precisare che nessun reato è stato commesso, a meno che il dissenso e la libera manifestazione del pensiero, non siano diventati illeciti. La seduta del consiglio comunale si è svolta e la funzione pubblica è stata assolta. Siamo meno avvezzi rispetto a lei, caro sindaco, alle tribune politiche: del resto ci alziamo alle 4 di mattina e lavoriamo, spesso, fino a sera inoltrata, ma non creda che per noi sia stato un divertimento dover trascorrere la serata rivendicando i nostri diritti di fronte ad un sindaco ed una maggioranza che addirittura ci ha negato il diritto di parola".

Una protesta che si sarebbe risolta in fretta, sottolineano, se fosse stata concessa "la lettura di un comunicato da parte di un nostro rappresentante in cui le chiedevamo di rivedere la sua posizione sulla variante oggetto di adozione. La nostra protesta, nata dal suo rifiuto al dialogo, avrebbe dovuto aprirle gli occhi sulle legittime preoccupazioni nostre e dei nostri dipendenti". E sulla richiesta di rispetto istituzionale avanzata dal primo cittadino i commercianti restano "increduli" perché "di istituzionale, la scorso consiglio comunale, abbiamo visto ben poco! Lei, caro sindaco, ci ha accolto con fare beffardo, ridacchiando con chi le stava accanto. Ci ha fotografato sin dal nostro ingresso in aula e poi, come già detto, ci ha negato la parola e si è sottratto al confronto. Ha affrontato la discussione e la votazione della variante senza dire una sola parola ai tanti cittadini che le sedevano di fronte. Ritiene che sia un comportamento istituzionale? Per non parlare di quando ci ha paragonati, del tutto inopportunamente, agli assalitori della sede del sindacato Cgil e cioè a persone che, a differenza nostra, hanno compiuto delitti, contro cose e persone".

Infine il tema della cosiddetta ‘libera concorrenza’ che giudicano "contrastante con l’atto di variazione adottato. Non siamo noi, infatti, ma è l’atto adottato dalla sua amministrazione che interviene in maniera illiberale sul mercato, variando le regole del gioco a vantaggio di uno soltanto, e cioè dandogli la possibilità di mutare la destinazione di un’area privata, da industriale a commerciale. In altre parole, una variante ad personam. Noi siamo abituati a confrontarci sul campo della libera concorrenza e non abbiamo alcun timore di metterci in gioco ma ad armi pari. Se ci fosse stata una una pianificazione territoriale studiata e partecipata, nei giusti tempi e inerente un’area più vasta della nostra città e non un singolo terreno, noi stessi, come altri cittadini, avremmo manifestato il nostro interesse per nuove aree commerciali, ma così non è avvenuto".