"Prendiamo atto, con rammarico, che ogni appello precedente rivolto all’amministrazione sulla variante Sogegross in area industriale è caduto nel vuoto. La pratica, però, lascia aperti spazi di riflessione che possono e devono essere condivisi con la città e con i consiglieri comunali. Una variante che, a nostro avviso, continua a rappresentare un duro colpo all’economia locale e, soprattutto, un vulnus pericoloso nel tessuto economico, nello sviluppo industriale e artigianale di Massa e dell’intera area di costa". A parlare è il presidente della Confartigianato Massa Carrara Lunigiana, Sergio Chericoni, che riaccende i riflettori sulla variante Sogegross per il comparto ex Dalmine di Massa. "Vogliamo davvero privare il settore manifatturiero e artigianale di spazi preziosi in una fase di ricerca e sviluppo come quella attuale? – prosegue Chericoni –. Pensiamo alla nautica, in grande crescita, Baker Hughes, tutto l’indotto collegato. Quel lotto ex Dalmine all’uscita dell’autostrada è troppo interessante e appetibile per cambiarne la destinazione d’uso e relegarlo al commerciale, per quanto si dica che sia all’ingrosso. Si tratta di attività che apportano un ridotto valore aggiunto rispetto al manifatturiero: non c’è lavorazione di materia prima, non si produce ma si vende, meno assunzioni e ancor meno soldi per il territorio. Anzi. E oggi lo vogliamo rimarcare con forza: far entrare un protagonista del commercio all’ingrosso di livello nazionale sul territorio, in un mercato che è già saturo, significa creare un danno all’economia locale, alle realtà che già esistono e alle famiglie che qui vivono e lavorano. Si ripeterà un po’ lo stesso errore fatto con l’Autorità Portuale di La Spezia". Il timore del presidente della Confartigianato apuana è infatti quello che la variante Sogegross possa rappresentare solo il primo tassello di una rilettura complessiva della Zia.
"Oggi si parla della Sogegross ma in questi stessi mesi i tecnici stanno lavorando al nuovo Piano strutturale e al futuro Piano operativo comunale della città di Massa che declineranno cosa si potrà e non si potrà realizzare sul territorio, come e dove costruire e che cosa. E allora, ci domandiamo se l’intenzione dell’amministrazione sia quella di andare verso una totale apertura al commercio della zona industriale. Sarebbe una scelta deleteria e dannosa, per l’industria e per l’intero territorio". "Lancio un appello ai consiglieri che lunedì dovranno votare – conclude Enrico Panconi, presidente della categoria del commercio di Confartigianato –. Chiedo a tutti voi di riflettere con attenzione su cosa state facendo, non solo per la Sogegross ma per lo sviluppo e la tenuta del nostro tessuto socioeconomico, penalizzando nel presente la nostra collettività, colpendo il comparto locale del commercio all’ingrosso alimentare e non solo che comprende più di 20 aziende locali e sviluppa per la città di Massa oltre 80 occupati e fatturati che alimentato la nostra economia locale".