
Sistemato il ‘True Beam’ L’acceleratore si accende
Tutti con il naso all’insù ieri mattina in piazza Monzoni per lo spettacolare scarico del ‘True Beam’, il nuovo acceleratore lineare da due milioni di euro, un gioiello tecnologico di ultima generazione che la Asl ha messo a disposizione di uno dei suoi fiori all’occhiello: il servizio di radioterapia diretto dal primario Angiolo Tagliagambe. L’acceleratore è arrivato davanti al reparto nella prima mattinata a bordo di un camion, e per scaricarlo e calarlo direttamente nel bunker oncologico è stato necessario l’intervento di una gru. Nonostante l’impegnativa manovra il traffico è circolato normalmente. Tante le persone che si sono fermate per vedere le operazioni di scarico: l’acceleratore è stato imbragato, alzato dalla gru e fatto scendere nel bunker. Una macchina che il primario Angiolo Tagliagambe ha definito da ‘fantascienza’, in grado di curare i tumori senza intervento chirurgico, che segue le lesioni e si arresta in automatico in caso il paziente si muova.
Un macchinario che se associato al Trilogy (altra macchina che agisce sui tumori senza intervento chirurgico) e con nuove assunzioni in reparto porterebbe alla cura di mille persone all’anno, duecento in più di quelle attuali. E se a radioterapia è arrivata la tecnologia True Beam, la Asl al monoblocco ha già appaltato i lavori di adeguamento per la nuova Tac che sarà operativa da maggio, e grazie alle sue caratteristiche innovative consentirà al reparto di diventare il punto di riferimento della diagnostica per immagini da Massa a Fivizzano, essendo l’unica a 128 strati dell’area geografica in questione. Una Tac che permette esami più veloci e con una dose minore di radiazioni. Due importanti investimenti che secondo indiscrezioni cozzerebbero con l’idea di installare una vecchia risonanza al Monoblocco. Il macchinario ora inutilizzato si troverebbe all’interno del vecchio ospedale di Massa, e invece di essere smaltito o ceduto per l’acquisto di una nuova risonanza, sembrerebbe destinato al Monoblocco. Ma vista l’età e le caratteristiche delle nuove risonanze, sempre secondo indiscrezioni, potrebbe non essere in grado di accontentare le aspettative dell’utenza.
A.P