ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Sicurezza sul lavoro. La priorità dei sindacati: "La politica si assuma le proprie responsabilità"

Cgil, Cisl e Uil richiamano l’amministrazione alla tutela dell’occupazione "Serve un nuovo equlibrio e la salvaguardia di un bene non riproducibile" .

Cgil, Cisl e Uil richiamano l’amministrazione alla tutela dell’occupazione "Serve un nuovo equlibrio e la salvaguardia di un bene non riproducibile" .

Cgil, Cisl e Uil richiamano l’amministrazione alla tutela dell’occupazione "Serve un nuovo equlibrio e la salvaguardia di un bene non riproducibile" .

CARRARAInvista del tavolo convocato da Serena Arrighi il 12 giugno sulle morti in cava, i sindacati confederali puntano ad affrontare il tema della sicurezza e che esso venga messo al primo posto in qualsiasi interlocuzione. Dopo aver chiesto e ottenuto dalla sindaca la riapertura del confronto, sospeso da mesi, Cgil, Cisl e Uil ricordano che "nell’ultimo incontro in Prefettura abbiamo appreso dagli organi ispettivi come ancora siano tante le azioni da fare. La caduta di una bancata del monte Maggiore non ha provocato vittime – scrivono i tre segretari Nicola Del Vecchio, Michele Folloni e Franco Borghini – solo perché qualche settimana prima, il Pisl aveva disposto che sotto quella bancata non si potesse lavorare. Non possiamo affidarci al caso o agli organi di controllo, servono azioni preventive per far sì che le lavorazioni avvengano in sicurezza. L’incidente tragico di Paolo Lambruschi, cavatore esperto, è solo l’ennesimo in seguito alla caduta del mezzo. Non vogliamo strumentalizzare quella tragedia, anche perché sono in corso indagini per stabilire le eventuali responsabilità, ma vogliamo ribadire che le strade di arroccamento non sono sicure. Servono – proseguono Cgil, Cisl e Uil –, come in parte ci sono nel primo pezzo di quella strada blocchi di contenimento laterali che delimitino la carreggiata, e se le strade sono troppo strette vanno allargate per permettere ai mezzi di effettuare manovre in sicurezza. La tecnologia che c’è deve essere utilizzata al servizio della vita e a salvaguardia della vita, la priorità non possono essere i profitti, ma devono essere le persone che lavorano. Siamo consapevoli che in questi anni, grazie anche all’impegno dei lavoratori e alle nostre denunce, sono stati fatti dei passi in avanti: pensiamo alle innovazioni nelle macchine tagliatrici, ma queste non sono sufficienti. Questa è la nostra priorità. Così come lo è l’occupazione. In questi anni nei quali il settore ha continuato a macinare utili importanti si sono andati ulteriormente a ridurre il numero di occupati, sia al monte che al piano, e questo accade nonostante ci sia una legge che parli di implementazione della filiera e di lavorazione in loco di almeno il 50 per cento di materiale escavato. Tutto ciò è inaccettabile – tuonano Del Vecchio, Folloni e Borghini – e chiediamo alla politica di assumersi la responsabilità delle scelte fatte. Siamo tra coloro che hanno sostenuto la necessità di uscire dal ricatto occupazionale e di veder garantito prima di tutto il diritto al lavoro. Bene quindi che il Comune abbia inserito nel regolamento delle gare la clausola sociale che obbliga chiunque subentri nella gestione al mantenimento di tutti gli occupati, ma se poi, com’è accaduto nel caso dell’unica cava che ha perso la concessione, non si procede celermente alla pubblicazione del bando e si lasciano ancora lavoratori, come sta accadendo, senza lavoro, come si può essere credibili? La trasparenza, da noi sempre auspicata, anche e soprattutto nel processo di tracciabilità del materiale dovrebbe servire prima di tutto a fotografare una situazione per affrontare ed eventualmente risolvere i problemi che ci possono essere nella direzione di creare un nuovo equilibrio capace di tenere insieme redistribuzione della ricchezza sul territorio, maggior occupazione, salvaguardia di un bene comune non riproducibile".