ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Sicurezza in ospedale: "Noi esclusi dal tavolo"

Perplessità da parte di Cgil, Cisl e Uil per il mancato invito al Protocollo d’intesa "Lasciati da parte coloro che vivono quotidianamente i problemi dei lavoratori".

Da sinistra il questore. Venezia, la direttrice dell’Asl. Casani e il prefetto Aprea

Da sinistra il questore. Venezia, la direttrice dell’Asl. Casani e il prefetto Aprea

"Sicurezza sul lavoro e violenza nei luoghi di cura: servono azioni concrete e coinvolgimento, la sicurezza là si costruisce solo con la partecipazione attiva di chi lavora". Lo dicono, tramite intervento unitario Nicola Del Vecchio, segretario generale Cgil provinciale, Michele Folloni, segretario Cisl Toscana Nord Franco Borghini, Uil Toscana. "Le dinamiche legate alla mortalità, agli infortuni – anche gravi e invalidanti – e alla violenza fisica e psicologica contro le lavoratrici e i lavoratori sono, purtroppo, una costante del nostro territorio. A queste tragedie si risponde troppo spesso con fatalismo o con il richiamo a un presunto “destino”, lasciando chi subisce queste ingiustizie solo ad affrontarne le conseguenze nella propria quotidianità. Dopo l’ennesimo morto nelle cave di Carrara, come organizzazioni sindacali confederali abbiamo chiesto immediatamente la verifica del cosiddetto Patto per la Sicurezza, un documento ampiamente pubblicizzato e che, se applicato concretamente, può portare a risultati importanti, purché ci si creda e purché lo si agisca utilizzando gli strumenti a disposizione e andando ad assumere il personale che manca nei ruoli ispettivi, ricordiamo infatti che qua a Massa Carrara abbiamo solo 2 ispettori tecnici all’ispettorato così come denunciato anche dallo stesso Istituto".

"Nell’ultimo incontro in Prefettura – proseguono –, avevamo nuovamente richiesto la possibilità di partecipare attivamente, come Ooss, al sistema delle verifiche nei luoghi di lavoro. Abbiamo ottenuto l’impegno ad essere coinvolti in tavoli tecnici, dove poter offrire il nostro contributo concreto in vari settori come quello del marmo, dove c’è ancora davvero molto da fare, e nel settore nautico, dove abbiamo avuto conferma dagli organi ispettivi come le irregolarità rappresentino, sopratutto nel campo della vetroresina e nei subappalti, la normalità di quel settore. Quei tavoli, che immaginiamo saranno convocati al più presto, devono vedere la partecipazione anche e soprattutto della parte imprenditoriale che poi ha il dovere di attuare le misure preventive".

"Nel frattempo – proseguono –, la questione della sicurezza si ripresenta in modo drammatico anche in altri settori, in particolare nella pubblica amministrazione e nella sanità. Gli infermieri, i medici, gli Oss e tutte le professionalità sanitarie sono sempre più spesso vittime di aggressioni verbali e fisiche, soprattutto nei pronto soccorso. È di pochi giorni fa l’episodio di una infermiera colpita con un pugno da un paziente in evidente stato di alterazione. Qualcuno dirà che “sono cose che succedono da sempre”. Ma no, non possiamo affidarci al “sentito dire”. E certamente non possiamo accettare che simili atti vili e inaccettabili avvengano nell’indifferenza generale, a danno di chi lavora – spesso in condizioni di sotto organico – al servizio della collettività".

"Abbiamo appreso che la Prefettura ha convocato d’urgenza il comitato per la sicurezza, anche a seguito delle denunce dei nostri sindacati dì categoria, dando mandato al Prefetto, ai sindaci e all’Asl di firmare un nuovo Patto per la Sicurezza negli ospedali. Un’iniziativa che, pur nella sua intenzione condivisibile, ci lascia profondamente perplessi per un motivo preciso: ancora una volta si è scelto di escludere chi rappresenta direttamente le lavoratrici e i lavoratori – Ooss confederali, categorie della sanità, Rsu, Rls – ovvero coloro che conoscono nel dettaglio le criticità quotidiane che si vivono nei reparti. Noi continuiamo a richiedere assunzioni, impegno vero al Governo nel taglio alle liste di attesa e la presenza h 24 del presidio di polizia, ma sopratutto un coinvolgimento nella definizione delle azioni da adottare a difesa della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici".