REDAZIONE MASSA CARRARA

Sgombero Casa Rossa a Montignoso: ripristinata la legalità dopo 12 anni di occupazione abusiva

La Casa Rossa di Montignoso è stata sgomberata dopo 12 anni di occupazione abusiva, segnando un'importante vittoria per la legalità.

Il deputato Andrea Barabotti

Il deputato Andrea Barabotti

L’operazione di sgombero della Casa Rossa segna una giornata importante per la nostra comunità: dopo oltre 12 anni di occupazione abusiva, è stata finalmente ristabilita la legalità. Questo risultato è una vittoria per tutti i cittadini che credono nel rispetto delle regole e nella sicurezza del territorio", dichiara il deputato leghista Andrea Barabotti.

"Anas avrà ora l’opportunità di valorizzare la struttura, mettendola al servizio delle proprie attività e della comunità tutta. Questo non è solo un atto simbolico, ma un segnale chiaro: lo Stato c’è e agisce per tutelare i diritti di chi rispetta la legge. Questo risultato ci sprona a proseguire nel nostro impegno per una comunità più sicura e ordinata", conclude il deputato.

"La determinazione di Barabotti – spiega la Lega Massa Carrara – è stata cruciale per liberare un bene pubblico da un’occupazione abusiva che ha causato ingenti danni economici e ha impedito all’Anas di valorizzare l’immobile secondo le proprie linee guida interne".

Per Michela Bertelloni, segretario comunale Lega Montignoso: "Finalmente Montignoso si libera da un simbolo dell’illegalità e del degrado. Questo sgombero dimostra che la fermezza e l’impegno concreto della Lega, sia a livello locale che nazionale, portano risultati tangibili. A coloro che hanno occupato diciamo: Montignoso non tollera più chi pensa di poter vivere a spese della collettività e al di fuori della legalità.

Intanto si è scatenato il web dopo il repost da parte del coordinatore regionale della Lega Filippo Frugoli di un post con uno scatto dello sgombero della Casa Rossa e la scritta ’Belli ciao ciao ciao’ a cui sono seguiti insulti e minacce.

La Lega Giovani Toscana condanna "con fermezza le inaccettabili minacce e gli insulti ricevuti dal coordinatore regionale Filippo Frugoli da parte di alcuni profili social legati agli ambienti dei centri sociali dopo lo sgombero della Casa Rossa di Montignoso. Tra le gravi affermazioni apparse sui social network, troviamo minacce di violenza personale, incitazioni all’odio e riferimenti diretti a ritorsioni fisiche. Questo clima di intimidazione e violenza verbale non può essere tollerato in un paese civile. È evidente che queste minacce sono il risultato di una cultura dell’illegalità radicata in certi ambienti che non accettano il ripristino della legalità. Siamo al fianco di Frugoli ed esprimiamo la nostra solidarietà piena e incondizionata a lui e a tutti coloro che si battono per una società fondata sull’ordine e sulla legalità".