"Serve una soluzione politica per la discarica dell’ex Fornace"

Le associazioni ambientali invitano i Comuni interessati a portare la questione della discarica ex Cava Fornace sul tavolo delle decisioni politiche, per scongiurare definitivamente il prosieguo dell'attività e tutelare la sorgente fossa fiorentina.

"Serve una soluzione politica per la discarica dell’ex Fornace"

"Serve una soluzione politica per la discarica dell’ex Fornace"

La discarica ex Cava Fornace è una questione politica e così deve essere risolta. Ne sono certi i rappresentanti di Legambiente, Francesco Rossi, Assiolo, Gianluca Giannelli, Italia Nostra, Bruno Giampaoli e Amici Ronchi Poveromo, Luigi Marzotto Caotorta, che invitano i Comuni che hanno fatto ricorso contro l’inchiesta pubblica a portare la questione sul tavolo delle decisioni politiche. "Ai sindaci di Montignoso, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Seravezza, agli altri che hanno intrapreso ricorsi amministrativi chiediamo di affrontare la questione politicamente, incontrando il presidente della Regione Toscana e l’assessore all’ambiente della Regione stessa ribadendo in modo chiaro e inequivocabile che la discarica di cava Fornace, avendo raggiunto quota 43 metri, è da ritenersi completa e pertanto nessuna altra autorizzazione sia da rilasciare, perché questa è la volontà dei cittadini" è il loro appello.

Le associazioni ambientali ricordano che i cittadini "hanno sopportato prima la cava di inerti che ha distrutto parte della collina e la sua ricchezza naturalistica poi una discarica prevista per un tipo di materiale e nel tempo utilizzata per altri infondendo dubbi e preoccupazioni". Secondo gli ambientalisti il passaggio politico è fondamentale "per scongiurare definitivamente il prosieguo dell’attività di discarica". Ricordano poi che i consigli comunali di Montignoso, Pietrasanta, Seravezza, Forte dei Marmi e lo stesso Consiglio Regionale Toscano hanno votato mozioni per la chiusura dell’impianto: "Le Istituzioni si sono chiaramente pronunciate. Vediamo chi avrà il coraggio di smentirle".

Un invito il loro che arriva al termine di una lunga disamina della storia della discarica e dell’attuale procedura di Paur richiesta da Programma Ambiente Apuane, gestore del sito, per continuare il riempimento dell’impianto nelle prossime due fasi. Chiedono inoltre alla Regione "la tutela della sorgente fossa fiorentina, la sorgente posta sotto il sito della discarica che alimenta il lago di Porta, ponendo i vincoli alla sorgente stessa come indicato dal vigente Codice dell’ambiente per quelle sorgenti situate in aree naturali". E sottolineano che la sorgente "rappresenta una risorsa importante anche per la ricarica delle falde e contro la desertificazione del territorio in un periodo di eventi climatici che stanno portando forti siccità".